Politica

La Rai tenta l'ultima infornata per dare una mano ai dem

Pronte le nomine di due giornalisti di sinistra in ruoli chiave del Tg1. La protesta di Forza Italia in Vigilanza

La Rai tenta l'ultima infornata per dare una mano ai dem

Al Tg1 si respira aria di fine impero e si prepara una nuova (forse l'ultima) infornata di nomine pre-elettorali. La «mamma Rai» prova un ultimo colpa di coda per dare una mano al Pd. Sul tavolo della direttrice della rete ammiraglio Monica Maggioni sarebbero pronti i provvedimenti per varare un giro di promozioni e cambi di ruolo in rete: i promossi (o miracolati) sarebbero tutti giornalisti vicini al Pd. Un riassetto a trazione Dem, dopo l'addio con coda di polemiche da parte di Francesco Giorgino. Nei corridoi di Viale Mazzini si parla della nomina di due figure chiave al Tg1 in quota centro-sinistra. Da fonti interne si apprende che le promozioni riguarderebbero Iman Sabbah e Francesco Cristino al politico.

Nomine che hanno fatto sobbalzare dalla sedia i commissari Rai di Forza Italia in Vigilanza che denunciano: «Siamo costretti a constatare un inizio di campagna elettorale decisamente non equilibrato da parte dell'informazione del servizio pubblico, a cominciare dal Tg della rete ammiraglia. Inoltre preoccupano alcune notizie, ampiamente confermate, secondo le quali gli attuali vertici starebbero programmando un'infornata di giornalisti di centrosinistra prima dell'esito elettorale. La notizia ci indigna ma non ci stupisce. Chiediamo immediate smentite da parte dei vertici aziendali perché è evidente l'estremo tentativo di egemonizzare il servizio pubblico da parte di una sinistra che ritiene, da sempre, la Rai una sua proprietà. Questo modo di agire, lesivo del diritto ad una corretta e plurale informazione, va definitivamente stroncato. Chiediamo ai vertici aziendali di sospendere ogni gravissima iniziativa in tal senso e di contribuire, come è doveroso da parte del servizio pubblico, allo svolgimento di una campagna elettorale all'insegna dell'equilibrio e del pluralismo».

Ormai la Rai dem si è messa in moto. È pronta al battesimo anche la nuova striscia informativa «La Torre e il Cavallo» di Marco Damilano. La struttura dell'approfondimento Rai passata da poco dalle mani di Mario Orfeo a quelle di Antonio di Bella sta progettando anche la ripartenza anticipata del programma Restart condotta da Annalisa Bruchi.

In Rai è scattata la mobilitazione per affiancare un Pd in affanno nella campagna elettorale fino al voto del 25 settembre. Nulla di nuovo. Un film già visto ad ogni tornata elettorale. Tra riposizionamenti e nomine last minute. Il centrodestra alza la voce e chiede ai vertici di Viale Mazzini di bloccare le ultime promozioni. Cosa farà l'amministratore delegato Carlo Fuortes, sempre più appiattito sulla linea rossa? Le nomine di fine mandato al Tg 1 non sono un caso isolato. È di pochi giorni fa la polemica per la partecipazione di dirigenti e giornalisti Rai al convegno «Rai, ora o mai più» organizzato dalla rivista Left Wing, un progetto editoriale ispirato da militanti e simpatizzanti di sinistra. Una iniziativa il cui titolo, «Ala sinistra», è già di per sé un programma quanto meno nei toni marcatamente politici. La sinistra mette in campo tutte le armi per la volata finale della campagna elettorale.

Nell'ex campo largo di Letta c'è un alleato in più: la Rai.

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