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Il re di Thailandia si incorona: 7,3 chili d'oro e un diamante

Storia di un sovrano don Giovanni sospettato di attività illecite. Che ha nominato generale il suo barboncino

Il re di Thailandia si incorona: 7,3 chili d'oro e un diamante

Maha Vajiralongkorn si è incoronato da solo. Ha preso la corona dalle mani del bramino indù e, con una smorfia, se l'è posata sul capo: 7,3 chilogrammi di strati d'oro, con un diamante indiano sulla cima. Poca cosa in confronto a quanto lo attende ora: succedere a un padre, Bhumibol Adulyadej, che ha superato qualsiasi record di permanenza al potere, sedendo sul trono per settant'anni esatti, e che era amatissimo dalla sua gente. Dopo la sua morte, il lutto è durato due anni. Un compito complesso soprattutto alla luce della personalità del nuovo sovrano: eccentrico, rimasto per la maggior parte della sua vita lontano dalla Thailandia, Vajiralongkorn è poco popolare tra i connazionali e non apprezzato a causa delle tante rotture con la tradizione. Nonostante ciò, ieri è toccato a lui sedere sul trono Bhadrapitha, imbracciare lo scettro e la spada incastonata di pietre preziose e pronunciare il primo comando, identico a quello del predecessore: «Regnerò con giustizia, per il bene e la felicità del popolo thai». Così si è aperto il regno di Vajiralongkorn, ora Rama X, in realtà sovrano della Thailandia già dall'ottobre 2016, dopo la scomparsa del padre, ma incoronato solo ieri nel Gran Palazzo reale di Bangkok.

Le celebrazioni dureranno tre giorni, tra sfarzosi riti che mescolano la fede indù a quella buddista, ma la giornata clou è stata quella di ieri. Protagonista l'acqua, considerata elemento sacro in Thailandia. Di buon mattino, vestito di bianco, Vajiralongkorn si è sottoposto al bagno di purificazione nelle acque raccolte da cinque fiumi e quattro laghi thailandesi. Successivamente, nella Sala del trono, otto diverse autorità civili e religiose gli hanno versato altra acqua consacrata sulle mani. Infine, l'incoronazione. Poi la visita al più sacro dei templi buddhisti del Paese, il Wat Phra Kaew, nel centro storico della capitale, dov'è custodito il Buddha di smeraldo. Oggi e domani si continuerà a festeggiare con la processione - sette chilometri di percorso lungo il quale si stima si assieperanno almeno 200mila persone, sfidando il caldo - e poi il saluto al popolo dal balcone del Palazzo reale.

Per molti, queste potrebbero essere le uniche occasioni di vedere il monarca: fino a questo momento Vajiralongkorn ha vissuto per la maggior parte del tempo in Germania, dove è in possesso di una maxi tenuta da oltre 11 milioni di euro in una ricca zona di Monaco. In realtà fin da giovane il neo sovrano prese le distanze dal Paese natale: dopo le scuole primarie a Bangkok, è andato a studiare prima nel Regno Unito, nel Somerset, e poi a Sidney, in Australia. Ma non è solo la lontananza fisica a farlo percepire come distante agli occhi dei sudditi. Il 66enne ha fatto di tutto per rompere con le convenzioni e con l'etichetta reale. Scrive il quotidiano britannico The Guardian che la sua stessa madre, in un viaggio negli Usa negli anni Ottanta, lo descrisse come «un Don Giovanni». Sposato e divorziato per tre volte, due giorni prima dell'incoronazione ha detto a sorpresa di essersi accasato con una quarta moglie. Lei, Suthida Tidjai, diventata dunque regina, è un'ex assistente di volo della compagnia di bandiera thailandese, promossa da Vajiralongkorn viceresponsabile della propria sicurezza e poi comandante della Guardia reale. Ma l'elenco degli aneddoti che hanno come protagonista il nuovo re è lungo: dal barboncino Foo Foo nominato generale, alle accuse di essere coinvolto in attività illecite.

Storie che circolano più sui giornali tedeschi, e stranieri in generale, che sulla stampa thailandese: nel Paese vige ancora il reato di lesa maestà, che può costare anche decine di anni di carcere a chi offende la famiglia reale.

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