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Referendum, Boschi: "Non finisce il mondo se vince il no"

Il ministro: "Il referendum si terrà probabilmente a fine novembre, ma non sarà la fine del mondo se vince il no"

Referendum, Boschi: "Non finisce il mondo se vince il no"

Il referendum sarà a fine novembre, ma se vincerà il "no" non sarà la fine del mondo. Ne è convinta Maria Elena Boschi che alla Festa dell'Unità di Torino non rinuncia a lanciare il suo appello affinché vengano approvate le riforme costituzionali.

"Sarà il Consiglio dei Ministri a stabilire la data del referendum", ha spiegato, "C'è tempo fino al 13 ottobre per fissare la data che si terrà dopo 50 giorni. Credo sia più probabile a fine novembre a questo punto".

La campagna referendaria, sospesa per il terremoto, può quindi ricominciare: "Il referendum è un'occasione straordinaria per decidere insieme come modificare Costituzione, come vogliamo immaginare Italia nei prossimo 30 anni. Sappiamo l'importanza della scelta: elemento fondamentale è essere informati", ha detto il ministro, "Dobbiamo lavorare perché più persone siano informate, come Partito democratico, e lo stiamo facendo con attività in università, mercati e associazioni, ma Pd non basta. La riforma deve parlare a tutti: un ruolo importante dovranno giocarlo i comitati: 3mila sono già nati a favore del sì per fare un operazione di informazione e cercare, con grande rispetto di tutte le posizioni, di confutare alcune false verità".

In ogni caso, secondo la Boschi, non si verificheranno scenari apocalittici pronosticati soprattutto dall'estero e dai mercati: "Non è giusto equiparare a Brexit il nostro referendum.

Se vince il no, non sarà la fine del mondo. Non dobbiamo immaginare scenari catastrofici in caso di vittoria del no, ma dobbiamo essere consapevoli della grande opportunità che abbiamo nel caso in cui vincesse il 'sì'"

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