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De Magistris cerca poltrona: ora vuol riciclarsi in Calabria

L’attuale sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, potrebbe essere a capo di una vasta coalizione che comprende Pd, 5s, renziani e civici. Ma lo stesso primo cittadino nelle ultime ore ha provato a smentire le voci in merito ad una sua candidatura

De Magistris cerca poltrona: ora vuol riciclarsi in Calabria

Da sindaco di Napoli a governatore della Calabria. Potrebbe essere questa la mossa a sorpresa di Luigi de Magistris per rimanere, da protagonista, nel mondo della politica italiana. Giggino, dopo due mandati come sindaco del capoluogo campano, non potendosi più ripresentare sta sondando il terreno per una nuova avventura. E nel mirino ha messo una Regione che comunque ha segnato la sua vita. In Calabria, infatti, De Magistris ha svolto parte della sua attività di magistrato (è stato procuratore a Catanzaro), calabrese (di Catanzaro) è la moglie Maria Teresa Dolce, avvocato e docente di diritto in una scuola superiore. Altro elemento importante è che ogni anno la coppia trascorre le vacanze nella Regione, come ha confessato lui ad un giornalista de Il Mattino, "dove il sole brilla sempre e il mare è un incanto".

Quella di candidarsi a governatore sarebbe più di una tentazione. Si tratterebbe di un progetto in fase avanzata che potrebbe essere ufficializzato ad inizio anno. Anche perché i tempi stringono. A meno di imprevisti, i calabresi torneranno alle urne tra pochi mesi per eleggere il nuovo governatore dopo il decesso di Jole Santelli. De Magistris, anche se non ufficialmente, aveva pensato anche ad una corsa alle Regionali in Campania. Ma, forse per calcoli politici e fiutando una netta vittoria del dem Vincenzo De Luca, suo acerrimo nemico, aveva preferito far cadere il proposito.

Le ipotesi di coalizione

A Napoli Pd e M5s non fanno parte della maggioranza che sostiene De Magistris. Dem e pentastellati in questi anni non hanno risparmiato forti critiche al primo cittadino per il suo operato. Eppure, come spesso accade in politica, i nemici di oggi possono essere gli alleati di domani. E questo è il "caso Calabria". Pd e 5s avrebbero mostrato un certo interesse per la possibile candidatura di Giggino. I dem sono alle prese col difficile compito di scalzare il centrodestra dalla guida della Regione mentre i grillini temono un nuovo tracollo se dovessero presentarsi da soli. E allora perché non replicare un’alleanza giallorossa anche per la Calabria? De Magistris potrebbe riuscire a mettere insieme una grande coalizione che potrebbe comprendere anche Leu, renziani e gruppi civici. Solo una unione quanto più larga possibile potrebbe dare qualche speranza alla sinistra di vincere nella Regione. Una ipotesi ma nulla può essere scartato.

De Magistris è cauto

L’attuale sindaco di Napoli sa che potrebbe giocare un ruolo importante nella partita e, per questo, ha deciso di muoversi in anticipo. De Magistris pensa alla nuova avventura. "La Calabria? Sarebbe una sfida interessante e dico che lì si potrebbe anche vincere. Lì c'è un pezzo della mia storia". Nelle scorse ore lo stesso de Magistris ha provato a smentire le voci: "Ho letto che sono quasi ufficialmente candidato a mia insaputa in Calabria. Sui giornali si legge davvero di tutto…", ha affermato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris parlando con i giornalisti a margine del Consiglio comunale.

Quella di de Magistris potrebbe essere una carta da giocare per la sinistra con l’obiettivo principale di formare una coalizione allargata. In Campania Giggino non sembra contare su una vasta popolarità e appoggi politici di peso. In Calabria la situazione non sembra essere molto migliore. Negli ultimi tempi de Magistris è venuto più volte a sostenere l'aspirante sindaco di Reggio Calabria, Saverio Pazzano, che ha raccolto solo il 6,3%.

I nomi in campo

Secondo Italia Oggi ci sarebbe già una sua probabile vice: si tratterebbe di Anna Falcone, 49enne avvocato ex iscritta al Psi ed oggi movimentista di sinistra. Per di più la legale è nel consiglio d'amministrazione di Bagnolifutura su indicazione proprio di De Magistris. La Falcone ha lanciato un appello a tutte le forze politiche del centrosinistra: "Iniziamo a fare a meno di chi preferisce giocare a perdere, pur di mantenere le proprie posizioni di potere, piuttosto che favorire, per il bene della sua terra, il rinnovamento di volti, metodi e prospettiva che tantissimi giustamente chiedono. Iniziamo a discutere di come vincere”.

Ma è davvero possibile una larga coalizione tra forze più moderate e altre più movimentiste? Nulla si può escludere. A spingere per un accordo tra Dema (il movimento politico di de Magistris) e 5s sarebbe la parlamentare calabrese, sottosegretaria al ministero dei Beni Culturali, Anna Laura Orrico, il cui portavoce, Alessio Postiglione, è stato in passato portavoce di de Magistris. "I coordinatori M5s stanno facendo un ottimo lavoro, confrontandosi spesso con personalismi improduttivi. Invito tutte le altre forze civiche e politiche alla responsabilità", ha spiegato la Orrico.

Carlo Tansi, geologo cosentino del Cnr e civico di area di sinistra, avrebbe voluto scendere in campo come aspirante governatore ma la mossa di de Magistris potrebbe fargli cambiare idea. "La notizia non mi coglie né indifferente né impreparato- ha spiegato-. Anzi, se l'attuale sindaco di Napoli volesse offrire, da una diversa prospettiva rispetto a più di dieci anni orsono quando rivestiva il ruolo di magistrato, il suo diretto contributo per favorire il riscatto sociale, civile e democratico della nostra regione, sarebbe già un primo passo verso la possibilità di un radicale cambiamento della gestione politica e burocratica che il Movimento Civico Tesoro Calabria auspica da tempo. Il problema principale resta il vero ed integrale ricambio della rappresentanza politica". Tansi si domanda se de Magistris accetterebbe di guidare una coalizione “avendo nelle liste ex consiglieri regionali, ex assessori e uomini politici che ricoprendo incarichi di governo o sottogoverno, hanno contribuito alle attuali condizioni di sfacelo in cui è stata ridotta la regione più bella ma anche più povera d'Italia”.

Se dovesse saltare la carta de Magistris allora il Pd potrebbe puntare sua altre figure come l'ex governatore Mario Oliverio, il consigliere regionale Nicola Irto, il parlamentare Antonio Viscomi.

Poi toccherebbe al M5s decidere se correre da solo o allearsi con i dem.

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