Le Regioni contro i navigator. Dubbi sul reddito a stranieri

Dal Veneto alla Sicilia no agli "esperti" di Di Maio. A rischio costituzionalità i limiti sui soldi ai migranti

Le Regioni contro i navigator. Dubbi sul reddito a stranieri

Sono «i forestali del terzo millennio», commenta Enrico Zanetti. L'ex viceministro all'Economia ce l'ha con i navigator, consulenti in carico alle Agenzie del lavoro con il compito di facilitare chi ha diritto al Reddito di cittadinanza. Circa 10 mila consulenti, che dovranno aiutare gli aventi diritto al sussidio a ricollocarsi nel mondo del lavoro.

Assistenti che in breve tempo potrebbero trasformarsi in assistiti. Disoccupati, una volta terminato contratto e missione, che resteranno giocoforza nell'orbita della Pubblica amministrazione, che ha bisogno di tutto tranne che di altri precari.

Il problema è talmente presente al governo che il vicepremier Luigi di Maio ha già promesso che saranno stabilizzati. Ieri il ministro alla Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha precisato che si tratta di un impegno politico. E che nel decretone approdato ieri al Senato, non ci sarà la stabilizzazione.

Ma i navigator piacciono poco. Nei giorni scorsi si erano fatti sentire l'Anci e la Conferenza delle regioni. Ieri l'assessore al lavoro del Veneto Elena Donazzan ha spiegato che la giunta farà di tutto per fare funzionare il reddito di cittadinanza. Ma per farlo «non si deve assolutamente appesantire l'organizzazione che la nostra Regione si è già data di una rete di soggetti pubblici e privati, e che il ministro ha di fatto ignorato, senza alcun confronto tecnico con le Regioni». In altre parole, non servono i navigator, bastano le strutture della regione. E bastano anche i privati che già svolgono un ruolo di navigator, ha ricordato ieri Rosario Rasizza, presidente di Assosomm, associazione di categoria del lavoro in somministrazione

Dal Nord est al Sud, i navigator fanno riemergere vecchie precarietà. In Sicilia, segnalano il Pd e i sindacati, ci sono «gli ex sportellisti multifunzionali». Sono 1.700 e aspettano di essere assunti a tempo indeterminato. Non saranno loro i navigator, assicura il M5S Siciliano: «La scelta dei 950 navigator» siciliani «avverrà, infatti, secondo le procedure selettive previste dal Governo nazionale».

Il rischio che si stratifichino generazioni di precari è altissimo. Anche perché agli sportellisti e agli ex navigator, rischiano di sovrapporsi anche gli stessi percettori del Reddito di cittadinanza. Avranno l'obbligo di fare otto ore alla settimana di lavori sociale. In questo caso il paragone con i vecchi Lsu, i lavori socialmente utili, viene spontaneo.

La macchina del reddito di cittadinanza va comunque avanti. Mentre al Senato è iniziato l'iter di conversione del decretone con le due misure sociali (oltre al Rdc anche Quota 100) sarebbero in stampa presso Poste Italiane oltre tre milioni di card, ovvero le tessere su cui sarà erogato il sussidio.

L'ufficio studi della Camera dei deputati ha espresso subbi sui requisiti previsti per i cittadini stranieri. «La giurisprudenza costituzionale ha evidenziato come lo status di cittadino non sia di per sé sufficiente al legislatore per operare nei suoi confronti erogazioni privilegiate di servizi sociali rispetto allo straniero legalmente risiedente da lungo periodo».

Per accedere al Rdc gli stranieri devono essere residenti in Italia da 10 anni, gli ultimi due continuativi.

Ma la Corte costituzionale ha già «ritenuto irragionevoli alcune disposizioni che richiedono come requisito necessario una permanenza nel territorio di molto superiore a quella necessaria all'ottenimento dello status di soggiornante di lungo periodo (5 anni)». Quindi, alto rischio di ricorsi e relativa inclusione di altri cittadini stranieri.

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