Renzi assume 150mila prof Ma bluffa sulle coperture

Ministri nelle scuole per il primo giorno, premier contestato a Palermo. Il governo non trova i soldi per l'infornata: l'azzeramento degli scatti di anzianità è un azzardo

Renzi assume 150mila prof Ma bluffa sulle coperture

Cattedre scoperte. Centinaia di docenti che rinunciano al posto dopo anni di attesa perché hanno trovato un altro lavoro. Supplenze da assegnare. Insegnanti di sostegno che danno forfait all'ultimo minuto perché la scuola è troppo lontana. Come ogni anno la scuola inizierà per moltissimi alunni con una settimana o due di ritardo rispetto al primo squillo della campanella grazie al consueto «balletto delle cattedre» al quale però quest'anno hanno potuto assistere in diretta i ministri del governo Renzi, che li ha spediti a presenziare il primo giorno di lezione, per mostrare al mondo quanto questo esecutivo tenga in alta considerazione la scuola. Cerchiamo dunque di capire se dietro al velo delle promesse e della «comparsata» nelle aule ci sia anche la sostanza.

La soluzione per La Buona Scuola ribadita ieri è l'eliminazione delle graduatorie ad esaurimento. «Nella scuola 149mila persone devono essere assunte - ripete Renzi - Tutti coloro che hanno un diritto e verso i quali lo Stato ha assunto un'obbligazione, ovvero quelli che fanno parte delle graduatorie ad esaurimento saranno assunti a settembre del 2015». Eppure nonostante la promessa di un'infornata di assunzioni mai vista prima Renzi, ieri in una scuola di Palermo è stato contestato da un gruppo di precari. Perché? Oltre ai precari contenuti nelle graduatorie ad esaurimento ce ne sarebbero circa altri 90mila (quelli di II e III fascia) tagliati fuori. Dunque non si raggiungerebbe neppure l'obiettivo, lodevolissimo, di eradicare la piaga del precariato. Il punto dolente però è un altro. Con l'assunzione di 150mila persone si risolverebbe la situazione? Si migliorerebbe la qualità della scuola? La risposta purtroppo è no ed il perché è chiaro agli addetti ai lavori. Un numero così alto di assunzioni, superiore al numero di cattedre scoperte, potrà avvenire a due condizioni: che i docenti accettino di trasferirsi anche in una Regione diversa dalla propria residenza e che insegnino materie «affini» al titolo di studio specifico conseguito. Per ottenere questo risultato Renzi quindi dovrà riformare il reclutamento prima di procedere alle assunzioni. Necessario un censimento per capire chi c'è davvero dentro queste decennali graduatorie. Ad esempio docenti che hanno vinto classi di concorso per discipline come economia domestica o portineria che non esistono più. Insegnanti che dovrebbero essere messi a disposizione delle scuole per arricchire l'offerta formativa o coprire le supplenze brevi ed i corsi di recupero. È evidente che il reclutamento per classi affini non potrà portare un innalzamento della qualità dell'insegnamento. Un altro rischio è che continuino a mancare gli insegnanti di alcune discipline mentre ce ne saranno troppi in altre.

L'altro punto dolente è la copertura economica. Dove trovare i soldi per coprire 150mila nuovi salari? Attenzione perché se è vero che la maggioranza dei precari di fatto è già a scuola e costa allo Stato è pure cosa nota che, per le supplenze annuali, si viene, ingiustamente, licenziati a giugno e riassunti a settembre, risparmiando così i soldi delle ferie. Come coprire i costi aggiuntivi? Renzi ha proposto di cancellare gli scatti di anzianità sostituendoli con quelli di merito destinati al 66 per cento dei docenti e i che partirebbero soltanto nel 2018: niente aumenti per tre anni. Appare improbabile che i docenti rinuncino ad aumenti certi in cambio di nulla per tre anni e di «forse qualcosa» poi.

I grandi cambiamenti promessi da Renzi al momento sono ancora tutti da costruire. Anche la nuova Maturità annunciata dal ministro, Stefania Giannini si preannuncia ispirata dalla volontà di risparmio: dal prossimo anno solo docenti interni nelle commissioni. Così si risparmia pure sul commissario esterno.

di Francesca Angeli

Roma

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