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Renzi: da Chiesa ok a riforme. Ma i gesuiti lo sbugiardano

Una velina del premier rilancia sui giornali un finto endorsement alle scelte del governo. «Civiltà cattolica» smaschera la furbata: dibattito ancora aperto

Renzi: da Chiesa ok a riforme. Ma i gesuiti lo sbugiardano

Roma - Un tweet in perfetto stile gesuitico: tanto è bastato per far crollare l'ultima furbata propagandistica di Palazzo Chigi. Va detto che l'occasione era ghiotta: a pochi mesi dal referendum cui è appeso il destino del governo e a poche ore dall'approvazione di una legge, quella delle unioni civili, che certamente scontenta una parte del mondo cattolico, incassare la benedizione della Chiesa sulle riforme renziane. Difficile resistere, mentre un sondaggio Ixè dà i no a 54 per cento. E infatti lo staff renziano non ha resistito.

La velina che anticipava l'articolo dell'autorevole quindicinale della Compagnia di Gesù Civiltà cattolica è arrivata ai giornalisti di cui Palazzo Chigi si fida giovedì mattina, in tempo per la più ampia copertura della notizia, accompagnata da un messaggio chiaro: la rivista le cui bozze vengono vistate direttamente dalla Segreteria di Stato vaticana si schiera definendo «auspicabile» un successo del referendum sulle riforme costituzionali. L'articolo così presentato è stato «venduto» come un endorsement plateale in favore della prova del nove referendaria voluta da Renzi. Per il premier più che un gol, un cestistico tiro da tre punti, perché avrebbe dimostrato contemporaneamente che il boy scout di Rignano, pur non giurando sul Vangelo (che sarebbe tra l'altro cosa sacrilega per un credente) e nonostante le unioni civili, non deve temere ripercussioni troppo devastanti sull'elettorato cattolico. La manovra è sostanzialmente riuscita, anche se qualche giornalista più addentro alle sacre cose ha schivato la trappola, la notizia ieri si è guadagnata una selva di titoloni.

Forse un po' troppi per non spingere i gesuiti strumentalizzati a lanciare qualche segnale. Ieri padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica e autore della prima intervista a Papa Bergoglio, gesuita come lui, ha pubblicato un tweet diplomatico ma chiaro: «A Civiltà Cattolica organizziamo una tavola rotonda sulla riforma della Costituzione in modo da proseguire il confronto tra opinioni diverse». Il senso è palese: Civiltà Cattolica non smentisce certo l'autorevole firma di padre Occhetta, ma intendeva l'articolo come parte di «confronto tra opinioni diverse» che «continua», quindi non un editoriale che incarna una linea politica, ma un'analisi che contiene un'opinione, individuale, cui potrebbero affiancarsene altre di segno opposto, specie in un mondo come quello dei gesuiti, in cui il dibattito è sempre vivace. Concetto completato da padre Spadaro anche in un altro tweet in risposta a un lettore che accusa la rivista di «prendere troppo posizione». La replica: «Siamo chiamati a non essere astratti e valutare. Però legga l'articolo per intero. Serve a capire, innanzitutto». L'analisi, tra l'altro, contiene diversi passaggi critici nel merito della riforma e una raccomandazione: «La sfida dovrebbe giocarsi sul piano scientifico e non politico, per confrontarsi serenamente sulle luci e le ombre della riforma». Che non è proprio conciliabile con l'ordalia evocata da Matteo Renzi: «O mi votate la riforma o me ne vado».

Ma fa nulla, tanto la manovra dei Renzi boys ha avuto la risonanza sperata, con tanto di

parlamentari Pd pronti a suonare la grancassa. Da Emanuele Fiano a Giorgio Tonini, lesti a lodare «l'importante quanto lucido contributo» di Civiltà cattolica, di cui immaginiamo i due parlamentari non si perdano un numero.

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