Renzi: "Deriva autoritaria? Chi parla è solo pigro"

Il premier: "Il problema del governo è che non sa comunicare quello che ha fatto". E sui sottosegretari: "Non decidono i pm"

Renzi: "Deriva autoritaria? Chi parla è solo pigro"

"Vorrei togliermi un sassolino: deriva autoritaria delle riforme è il nome che taluni commentatori e professori un po' stanchi danno alla loro pigrizia. Lo dico con il massimo
rispetto...". Con queste parole il premier Matteo Renzi replica a chi negli ultimi mesi aveva accusato il governo di voler imporre le sue misure al Parlamento.

E, intervenendo alla Luiss School of government, difende il suo operato: "Passiamo per il governo dei comunicatori ma ritengo che il governo non sia stato bravo a comunicare quello che ha fatto", ha detto il premier, "Rovescio l’assunto: il governo ha fatto molto di più di quello che ha comunicato. E questo lo considero un errore clamoroso. Chi fa più di quello che comunica nella politica di oggi sta sbagliando tutto perché comunicazione è il modo di entrare in rapporto con i cittadini che sono i controllori, punto di riferimento fondamentale".

Difende il suo operato, Renzi, a partire dalla riforma della scuola: "Questo è il luogo in cui ci giochiamo il futuro", dice, "Oggi abbiamo bisogno di fare una scommessa in questo settore: c'è bisogno di scuola, è la sfida culturale che dobbiamo vincere al tempo del terrorismo. L'Italia dei prossimi 50-100 anni dipenderà dal modello educativo e universitario. Su questo ci giochiamo una delle chance di essere superpotenza mondiale". E poi la legge elettorale: "Tra cinque anni la nostra legge elettorale sarà copiata da mezza Europa. Sono maturi i tempi per cui l'articolo 49 della Costituzione conosca una seria e sana legge di applicazione".

E sulla questione dei sottosegretari indagati ribadisce: "Quando dico che un

sottosegretario indagato non si deve dimettere, e perdo voti per questo, sto difendendo il principio di Montesquieu per cui non ci può essere nesso tra avviso di garanzia e dimissione, altrimenti "i magistrati decidono sull’esecutivo".

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