Renzi ora fa il "costruttore". "Zero polemiche, viva l'Italia"

Il leader di Iv si gode il momento e ricompatta i suoi. L'ex premier è convinto che i dubbi su Draghi cadranno

Renzi ora fa il "costruttore". "Zero polemiche, viva l'Italia"

«Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l'appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, viva l'Italia».

Matteo Renzi apre la giornata lanciando sui social un messaggio istituzionale, un invito alla responsabilità che contiene in filigrana la nuova strategia comunicativa adottata in questa fase e trasmessa alla sua compagine parlamentare. La linea renziana - ribadita in serata in una riunione convocata online su Zoom alle 23 - è semplice: stemperare i toni, non rispondere alle provocazioni e, semplicemente, godersi il momento. Raccontano che dopo qualche timore e le tante oscillazioni nel vuoto imposte dal leader, anche quelli che non avevano condiviso in toto il «rischiatutto» renziano si siano riallineati e rivendichino la primogenitura dell' «operazione Draghi». Di certo tutti riconoscono al leader di aver giocato il tutto per tutto e di aver camminato su un filo sottile, intravedendo da solo la fine del tunnel. «Come ci sentiamo? - scherzano i renziani, come quelli che hanno già superato l'esame di maturità e ora la sera possono andare a riposare tranquilli».

L'orizzonte del governo Draghi, naturalmente, è ancora costellato di nubi, ma l'ex Rottamatore è convinto che nel giro di pochi giorni i dubbi finiranno per diradarsi e rispetto a una ipotesi così «alta», una scelta su cui ci ha messo la faccia il presidente della Repubblica, vero regista dell'operazione, i partiti non potranno tirarsi indietro. La natura del governo è ancora tutta da definire. Sono circolati i nomi di Enrico Giovannini, Fabio Panetta, Marta Cartabia e di altri «tecnici» ma l'ipotesi di una partecipazione politica ha ancora qualche piccola, residua chance. Un esecutivo formato da un mix di tecnici e politici, magari con la conferma di alcuni elementi del Conte Bis, potrebbe servire a facilitare il sì dei Cinquestelle, ma pochi credono davvero a questa ipotesi. Di certo Renzi con Mario Draghi vanta un rapporto solido da quanto quest'ultimo era a capo della Bce e lui era presidente del Consiglio e i contatti in queste settimane non sono mai mancati.

Dal punto di vista della prospettiva politica, Renzi è convinto che il centrodestra non possa regalare Draghi alla sinistra, ma se davvero Forza Italia si attestasse sulla linea dell'astensione, le porte di Italia Viva si aprirebbero per accogliere gli azzurri scontenti. Così come Renzi ritiene che se il Lodo Franceschini, ovvero l'appello lanciato ai Cinquestelle per una loro partecipazione, non dovesse funzionare, i grillini legati a Luigi Di Maio faranno un passo deciso di rottura e lasceranno la «bad company» del partito. L'unica eccezione alla regola del silenzio viene fatta per una intervista alla Cnn. «Quando eravamo nel pieno della crisi dell'euro, sei, sette anni fa, Mario Draghi fu l'italiano che salvò l'Europa, ora penso che Draghi sarà l'europeo che salverà l'Italia con il Recovery Plan e allo stesso tempo, se conosco Draghi e le regole della Commissione europea, sono sicuro che sarà in grado di spingere l'Ue nella giusta direzione soprattutto nella campagna vaccinale».

«Come europei - sottolinea il leader di Italia Viva, abbiamo perso alcune opportunità sui vaccini e credo che un uomo con le qualità, le capacità e una leadership come Draghi dovrebbe essere molto importante anche nelle riunioni del Consiglio europeo, per aiutare Ursula von der Leyen e gli altri leder a riportare la Ue a un ruolo di leadership, tirandola fuori dalle difficoltà. Sono quindi ottimista per l'Italia ma anche per l'Europa».

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