Elezioni Politiche 2018

Renzi sempre più solo: Bonino e Lorenzin gli preferiscono Gentiloni

La titolare della Sanità e l'ex ministro degli Esteri annunciano il proprio endorsement a Paolo Gentiloni: "Meglio lui di Matteo Renzi"

Renzi sempre più solo: Bonino e Lorenzin gli preferiscono Gentiloni

Dopo Emma Bonino, anche Beatrice Lorezin scarica Matteo Renzi per Paolo Gentiloni.

In due interviste a breve distanza a 24Mattino su Radio 24, sia la leader di +Europa che il ministro della Sanità hanno ribadito per l'ennesima volta che entrambe preferirebbero un nuovo esecutivo guidato dall'attuale presidente del Consiglio piuttosto che un nuovo governo presieduto dal segretario Pd.

Per l'ex ministro degli Esteri candidata per una formazione ultraeuropeista in coalizione con il Pd l'esecutivo in carica sarebbe in grado di garantire stabilità e di convogliare un'idea di affidabilità anche in Europa: "Penso che in questa congiuntura in parte positiva ed in parte fragile del nostro Paese una guida più inclusiva e rassicurante che si porta dietro il Paese, faccia bene a tutti".

"Da questo punto di vista - ha spiegato la Bonino ai microfoni della radio della Confindustria - il carattere e le modalità di Gentiloni siano più opportune".

Parole che riecheggiano da vicino quelle pronunciate dalla titolare del ministero della Sanità, in corsa per il Parlamento con la lista d'ispirazione centrista "Civica Popolare". La Lorenzin, schierandosi contro quelli che definisce i "populisti irragionevoli", invoca una Grossekoalition delle forze politiche moderate.

Alla domanda esplicita di Luca Telese che le chiedeva se Gentiloni fosse preferibile a Renzi, la titolare della Sanità ha risposto senza esitazioni: "Renzi è il segretario del Pd, Gentiloni è il premier in carica. La coalizione sta andando al voto e andare al voto con questo governo in carica è una buona cosa".

Certo per il momento il segretario dem può trincerarsi dietro il dettato costituzionale che assegna al Presidente della Repubblica il compito di nominare il presidente del Consiglio. Ma entro pochi giorni le urne daranno il proprio verdetto e sarà il momento del redde rationem: allora, se mai toccasse al centrosinistra l'onere di esprimere una maggioranza di governo, di tirare un nome fuori dal cilindro.

E per il momento i sostenitori del politico di Rignano sembrano essere davvero pochi.

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