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"Escludo il Mattarella bis. I giochi si faranno alla fine"

Il leader di Italia Viva ragiona da stratega, e spiega come fu eletto Sergio Mattarella nel 2015. Draghi? Un valore aggiunto per il Paese

Renzi: "Escludo il Mattarella bis. I giochi si faranno alla fine"

Mario Draghi al Colle? Un'ipotesi di cui si parla molto in queste ultime settimane. Secondo Matteo Renzi, del resto, che mantenga la sua posizione di premier del Paese o che diventi presidente della Repubblica, l'ex numero uno della Bce rimane "un valore aggiunto straordinario per l'Italia".

Intervistato da Avvenire, il leader di Italia Viva ribadisce il fatto che Mario Draghi ha salvato il Paese, e per quanto riguarda la prossima elezione del capo dello Stato, l'attuale presidente del Consiglio è "la personalità di maggior prestigio che l'Italia ha". "Spero che tutti abbiano finalmente capito perché Italia Viva aprì la crisi di gennaio 2021", precisa Renzi. "Grazie al nostro coraggio ora il Paese è più forte. Che sia al Colle o a Palazzo Chigi Draghi è una risorsa preziosa per le istituzioni del nostro Paese. Anche oltre i confini nazionali, guai a sottovalutarlo", aggiunge.

La linea di Italia Viva, dunque, appare chiara. Anche eleggere Draghi al quarto voto non sarebbe un problema, secondo l'ex sindaco di Firenze, che spiega come un'elezione al primo voto oppure al quarto interesserebbe solo le statistiche. "Il presidente deve stare al Quirinale per sette anni: tre giorni di differenza nel giorno dell'elezione cambiano ben poco", afferma Renzi, che riporta anche l'esempio della nomina di Sergio Mattarella, strategicamente avanzata proprio alla quarta chiamata.

Improbabile, invece, secondo il leader di Iv, un Mattarella-bis. L'attuale presidente della Repubblica è stato chiaro a riguardo, e Renzi è sicuro che non cambierà idea. "Come direbbe San Paolo: ha combattuto la buona battaglia, ha conservato la fede. Ma darà ancora molto al Paese come senatore a vita", spiega l'ex premier.

Necessario, dunque, puntare su un nuovo nome. Ma perché si arrivi ad una nomina per il Colle, è necessario costruire una maggioranza. Non solo per il Quirinale, ma anche per il governo. "Il Pd in questa partita mi sembra al momento ininfluente anche perché Letta ha rotto con noi per rancori personali ma non ha costruito un campo alternativo", afferma Renzi. "Nel 2015 io ero alla guida del Pd e riuscimmo a fare un discreto lavoro di regia, anche se la scelta di Mattarella mi costò la brusca rottura con Silvio Berlusconi. Proprio per questo non vedo il Cavaliere da sette anni. Ma rifarei le scelte che ho fatto allora. Oggi non vedo registi. Ma tutti noi daremo una mano", rivela. Se Mario Draghi dovesse davvero diventare il nuovo presidente della Repubblica, ci sarà un posto vacante a palazzo Chigi. Matteo Renzi spiega che verrà in ogni caso scelto un politico, perché "chi va a Palazzo Chigi è sempre politico, o magari lo diventa".

Al momento, in ogni caso, affrontare certi discorsi è prematuro, secondo il leader di Italia Viva, che ad Avvenire racconta di non aver ancora parlato di Quirinale con Draghi, o con Salvini. Si tratta di argomenti che devono essere affrontati nelle ultime ore decisive, mentre "Conte e Di Maio si stanno facendo una guerra all'ultimo respiro". "Uno dei due mollerà prima del previsto.

Ma la verità è che l'esperienza grillina, fortunatamente, è finita", profetizza Renzi.

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