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"Riaperture troppo timide". I partiti si dividono e litigano. La bacchettata di Mattarella

"Questo è il tempo del rilancio comune". Il presidente Sergio Mattarella parla all'università di Brescia pensando ai giovani, al ruolo chiave che avrà la ricerca nel nostro prossimo futuro

"Riaperture troppo timide". I partiti si dividono e litigano. La bacchettata di Mattarella

«Questo è il tempo del rilancio comune». Il presidente Sergio Mattarella parla all'università di Brescia pensando ai giovani, al ruolo chiave che avrà la ricerca nel nostro prossimo futuro, ma anche al compito arduo che attende chi è chiamato a gestire i fondi del Recovery plan. E avverte i partiti che litigare sulle riaperture non è in linea con lo spirito con cui è nata questa maggioranza. «Realizzare insieme il futuro - avverte il capo dello Stato - non vuol dire abbandonare le proprie prospettive, idee e opinioni ma che si confrontano costruttivamente. Confrontarsi è ben diverso che agitarle come motivi di contrapposizione insuperabile. Questo della proiezione insieme per costruire il futuro è il messaggio che oggi emerge». Salvini e la Meloni sono così avvertiti. Che siano fuori o dentro la maggioranza poco importa. Le proprie prospettive vanno sì difese ma con senso di responsabilità.

Non può, a esempio, non difendere la linea del governo il ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti. Che però, in un'intervista al Corriere della Sera fa capire che il bicchiere è mezzo vuoto e che si poteva riempire di più. «Il senso di questo decreto è stiamo per riaprire. Ma siamo rimasti un po' da soli a fare questa parte», vale a dire chiedere di accorciare i tempi delle riaperture e di togliere il coprifuoco.

Il leghista fa diretto riferimento all'alleato di governo e di coalizione. Lamenta che la posizione di Forza Italia è schierata sulle riaperture solo a parole. La risposta non si fa attendere. Ed è lo stesso coordinatore nazionale degli azzurri, Antonino Tajani, a rispondere indirettamente. «Siamo soddisfatti delle misure adottate per avviare una nuova stagione di aperture, con prolungamento degli orari serali dei ristoranti, ma chiediamo anche ulteriori verifiche da effettuare a fine mese, in base agli ultimi risultati della campagna di vaccinazione e all'andamento della pandemia, per vedere se sia possibile anticipare i tempi delle riaperture e chiudere la stagione del coprifuoco». «La logica non è solo riaprire - puntualizza la ministra Mariastella Gelmini - ma evitare fughe in avanti e passi indietro. È stato trovato un punto di equilibrio».

Soddisfatto anche il presidente della Conferenza Regioni Massimiliano Fedriga: «Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno in questa circostanza, perché un netto miglioramento rispetto all'impostazione del decreto del 26 aprile». Invitano alla prudenza invece Giuseppe Conte e il presidente del Lazio Nicola Zingaretti che sottolinea come la gradualità delle riaperture sia «legata alla campagna di vaccinazioni che sta andando avanti e fino a ora ha avuto successo». «Poi se ci sarà il crollo si ritornerà su queste scelte» aggiunge sottolineando che i dati di queste settimane «ci dicono che è la strada giusta». Mentre Leu continua a criticare la Lega di governo. «Mettere al primo posto la salute dei cittadini senza cedere alle polemiche di Salvini ha pagato - commenta il senatore Francesco Laforgia -. Vince la prudenza, non Salvini».

Sul fronte dell'opposizione resta la sonora bocciatura di Fratelli d'Italia. «Il governo Draghi a trazione Pd-5S continua imperterrito sulla linea chiusurista del governo Conte - sottolinea il deputato Marco Silvestroni -, concedendo agli italiani soltanto un'ora d'aria in più e mantenendo il coprifuoco. Intanto i ristoratori fanno la fame e le imprese sono in ginocchio. Provvedimenti insensati e incostituzionali».

Mentre il suo compagno di partito Giovanni Donzelli ironizza: «Senza senso riaprire le piscine al coperto a luglio e gli impianti di risalita in montagna a maggio».

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