La ricetta del Carroccio: chiudere i centri sociali

Salvini promette più fondi per le forze dell'ordine e un giro di vite contro presìdi non autorizzati

La ricetta del Carroccio: chiudere i centri sociali

Livorno - «Non voglio neanche dedicare un secondo per commentare l'atteggiamento di questi violenti che vogliono riportarci al passato, preferisco parlare dell'Italia che vorrei e del fatto che quando ci sarà il governo Salvini poliziotti e carabinieri, oggi mal pagati e mal equipaggiati, non dovranno occuparsi di questi figli di papà, ma di garantire la sicurezza di imprenditori, commercianti e semplici cittadini che sono in balia di illegalità e delinquenza»: lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite ieri a Piombino, Cecina, Livorno e Pisa per la campagna elettorale. «C'è chi ha paura di qualcuno che è morto settant'anni fa - ha proseguito il leader del partito del Carroccio riferendosi agli antifascisti - e c'è una parte di sinistra che, sapendo che è sconfitta, cerca la rissa. Ma noi non rispondiamo, andiamo avanti perché la gente perbene è con noi e a Milano saremo in piazza con mamme e bambini, in un clima di totale serenità».

E se a Livorno i centri sociali sono stati tenuti a debita distanza dalla polizia, che ha transennato l'area del comizio e si sono limitati a insultare i giornalisti, tra i quali una cronista del Giornale, che ha poi ricevuto sia la solidarietà dello stesso Salvini che del senatore Maurizio Gasparri, che in un tweet ha fatto presente che di fronte a tali aggressioni «Laura Boldrini tace», a Pisa ci sono stati scontri violenti tra i manifestanti e le forze dell'ordine, nonostante il grande dispiegamento di uomini previsto da questura e prefettura. In un primo momento gli antagonisti, circa trecento, provenienti sia dalla città della torre che da altre parti della Toscana, tra cui proprio Livorno, si sono scontrati con agenti e carabinieri in corso Italia, tirando fumogeni e altri oggetti. Si sono quindi spostati in via Mazzini, dove hanno lanciato bottiglie, sassi e due bombe carta, così la polizia li ha caricati. Negli scontri sono rimasti feriti un manifestante, che soffre di cuore e si è sentito male a causa della deflagrazione di una bomba carta e due poliziotti, rimasti lievemente contusi. Quattro le persone fermate e portate in questura su ordine del questore Paolo Rossi.

I negozianti hanno dovuto chiudere le saracinesche per timore dei centri sociali. «Un attacco vile - ha spiegato il candidato leghista alla Camera Lorenzo Gasperini, che corre per la provincia di Livorno - e inaccettabile. In un Paese democratico manifestazioni non autorizzate come questa non avrebbero modo di essere organizzate. Cosa certa è che se andremo al governo chiuderemo tutti i centri sociali, spesso protetti dalla sinistra e anche dal Movimento cinque stelle, come accade a Livorno». Una città in cui il sindaco Filippo Nogarin si mostra sempre molto vicino a quegli ambienti. «Ecco perché è importante andare a votare - ha detto ancora nel corso del suo comizio Matteo Salvini - perché dare un voto al centrodestra significa liberare l'Italia da questa gente che vuole solo la confusione, dall'oppressione delle banche, dall'immigrazione incontrollata e da molte altre cose». Ha quindi lanciato una proposta: «Come accade negli altri Paesi europei, andrebbero date pene severissime a chi ferisce un agente nel corso di scontri, come è accaduto a Piacenza e a Torino.

Sarebbe il caso di chiedere una cauzione, prima delle manifestazioni autorizzate e poi - ha concluso - quando si danneggia, distrugge o ferisce qualcuno, chi ha firmato per dare garanzie dovrà essere personalmente, civilmente e penalmente perseguito».

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