La richiesta del ministro turco: "Fateci entrare nell'Unione europea"

Mevlut Cavusoglu non gradisce la posizione dell'Italia contro la Turchia: "Si rischia di danneggiare la nostra cooperazione e i nostri legami come alleati"

La richiesta del ministro turco: "Fateci entrare nell'Unione europea"

Il ministro degli Esteri della Turchia rivela le prossime mosse, ipotizza i possibili scenari ed esprime disappunto sulla posizione dell'Italia. Gli obiettivi della missione "Fonte di Pace" restano quelli di "eliminare la minaccia terroristica del Pyd/Ypg contro la sicurezza nazionale della Turchia, consolidare l’integrità e unità territoriale della Siria" ma anche di "liberare la popolazione locale dall’oppressione dei terroristi dell’Ypg, spianare la strada al ritorno volontario e sicuro dei profughi siriani che si trovano oggi in Turchia". Per la conclusione delle operazioni bisognerà attendere che "tutti i terroristi saranno spazzati via dalla regione, la sicurezza delle nostre frontiere sarà assicurata e i siriani locali saranno stati liberati dalla tirannia dell’Ypg e dalla minaccia di Daesh (Isis)".

Stop alle armi

Intervistato da Il Messaggero, Mevlut Cavusoglu è uscito allo scoperto relativamente al vociferato stop alle forniture di armi, affermando che indipendentemente da questa possibilità "non ci impediranno di esercitare il nostro diritto all’autodifesa". Una forte delusione è arrivata dopo l'imposizione di sanzioni da parte del Tesoro Usa: "Ci aspettiamo che vengano tolte al più presto, in coerenza con la dichiarazione congiunta del 17 ottobre ad Ankara".

Allarme profughi

Come ribadito da Erdogan a Trump, la Turchia terrà "in custodia gli elementi di Daesh e i loro familiari nelle aree liberate", e sarà pronta poi "a lavorare con i Paesi d’origine e le organizzazioni internazionali per il reinserimento di mogli e figli non coinvolti nei crimini". Il ministro ha sottolineato come uno degli obiettivi di Fonte di Pace sia quello di "facilitare i ritorni sicuri e volontari dei rifugiati nelle loro case, o in altri luoghi a loro scelta in Siria, in base al diritto internazionale e in stretto coordinamento con le principali agenzie dell’Onu". Sarà necessario "il sostegno dell'Ue e dell'Italia" poiché "non forzeremo nessuno a rientrare".

Turchia nell'Ue

Cavusoglu infine ha parlato anche dell'ingresso della Turchia nell'Unione europea, che resta "una priorità strategica e un’aspirazione largamente condivisa dal popolo turco". Invece di farla allontanare dall'Occidente, ci si aspetta che alcuni Paesi dell'Ue smettano "di far prevalere problemi bilaterali e nazionalismi".

Una grande disappunto è stato espresso nei confronti della posizione dell'Italia, che ha preannunciato misure a favore dell’embargo sulle armi e delle sanzioni: "Porterà soltanto un vulnus alle relazioni italo-turche a lungo termine".

L'auspicio è che il premier Giuseppe Conte "faccia i passi necessari per impedire che i comportamenti dell’Italia danneggino la nostra cooperazione attuale e futura e i nostri legami come alleati".

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