Politica

Una riforma storica per il paese

Una riforma storica per il paese

Finalmente abbiamo un modello di regolamentazione dell'economia che adotta il criterio liberale per cui le regole pubbliche debbono essere conformi al mercato. Con il decreto approvato venerdì dalla Camera dei Deputati riguardante il Recovery Fund, le opere pubbliche non verranno bloccate dai ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar), ma proseguiranno il loro iter e non subiranno interruzioni. In particolare, per gli investimenti previsti dal Recovery Fund, la nuova norma stabilisce che in caso di impugnazione degli atti relativi alle procedure di affidamento, si applichino le disposizioni del codice del processo amministrativo concernenti le controversie relative alle infrastrutture strategiche. Nel solco dei principi adottati nel passato dal governo Berlusconi per le grandi opere. Il ministro Renato Brunetta - che ha l'arduo compito di sburocratizzare la pubblica amministrazione italiana - sottolinea che l'Italia attuerà i programmi delle opere pubbliche, grandi e piccole, con i tempi tecnici della loro attuazione, senza pregiudicare le legittime tutele per le imprese.

Va sottolineato che l'accesso al Recovery Fund è condizionato dalla effettuazione di riforme che consentano la sua attuazione nei tempi previsti, per fare sì che il suo programma di spesa sia realizzato, entro l'arco temporale della validità di questo programma straordinario europeo. E ciò per ciascuna delle fasi di erogazione dei fondi che sono state stabilite. L'Italia ha nel Recovery Fund una quota di finanziamenti molto più alta di quella che il suo Pil rappresenta nell'economia europea. Ciò vale sia per i contributi a fondo perduto, sia per i finanziamenti a tassi molto bassi, con durata decennale, in cui è articolato il Recovery Fund.

Questo accade anche perché l'Italia ha nel Mezzogiorno un'area sotto sviluppata. Anche in passato il Mezzogiorno aveva diritto agli aiuti dei Fondi regionali Europei. Ma causa della macchinosità burocratica, gran pare dei Fondi regionali a cui l'Italia aveva diritto per il Mezzogiorno nel passato non è stata utilizzata. La riforma delle nostre procedure amministrative che ora viene attuata per il Recovery Fund, che è un intervento straordinario, costituisce un fatto che dovrà diventare un principio generale per la nostra spesa per le opere pubbliche, sia per quelle ordinarie, sia per gli interventi emergenziali nazionali.

Tale svolta è necessaria per fare dell'Italia un Paese capace di fare una politica di sviluppo basata sull'investimento e non sulle spese correnti e i bonus.

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