Il rilancio di Berlusconi: "Ok a un nuovo governo ma centrodestra unito"

L'unica condizione per la nascita di un altro esecutivo: "Non sia un tentativo di spaccarci"

Il rilancio di Berlusconi: "Ok a un nuovo governo ma centrodestra unito"

Il timore che alcuni comparti possano non risollevarsi più dal contraccolpo del lockdown. La soddisfazione per lo stanziamento da parte dell'Unione Europea di oltre 200 milioni a favore di Venezia. Ma anche un piccolo spiraglio per un nuovo governo: «Se ci fossero le condizioni per trovare in Parlamento una maggioranza diversa con un programma diverso varrebbe la pena di provarci, ma a una condizione: che non sia un tentativo di spaccare il centrodestra che deve rimanere unito anche per il futuro».

Silvio Berlusconi interviene a Stasera Italia su Rete 4 e affronta temi politici ed economici, senza rinunciare ad aprire qualche finestra più personale sul modo in cui ha vissuto la pandemia. «Non ho avuto paura. Mi sono attenuto con scrupolo ai criteri di prudenza consigliati dai medici» racconta. «Ho avuto molta paura, e ce l'ho ancora, per le conseguenze globali di questo dramma collettivo. Interi comparti, come il turismo, la cultura, lo spettacolo, la ristorazione rischiano di morire».

Sulla possibilità che possa nascere una nuova maggioranza, Berlusconi non chiude del tutto. «La strada maestra per cambiarlo sarebbe il voto, tuttavia so bene che vi sono molte resistenze all'idea. Se vi fossero le condizioni per trovare in Parlamento una maggioranza diversa, con un programma diverso, all'altezza delle esigenze del Paese, varrebbe la pena di provarci. Questo a una condizione: che non sia un tentativo di spaccare il centrodestra, che è unito e che - per quanto ci riguarda - rimarrà unito per il futuro. Sinceramente non vedo all'orizzonte le condizioni per un governo che attui un programma liberale, europeista, garantista».

Berlusconi ribadisce di essere favorevole all'utilizzo dei fondi del Mes, uno strumento su cui «il governo è in profondo imbarazzo perché i grillini non lo vogliono». «Noi stiamo lavorando ogni giorno perché l'Europa sia vicina all'Italia con il suo aiuto decisivo. Proprio ieri ho molto insistito, con la signora von der Leyen, perché si trovi il modo di anticipare il versamento del Recovery fund, che per noi è determinante, visto che si tratta del doppio del totale delle risorse fin qui stanziate dal governo Conte. E proprio ieri al Parlamento europeo abbiamo votato lo stanziamento di 211 milioni di euro a favore di Venezia per i danni subiti dal maltempo. Mi ero recato per primo a Venezia nei giorni dell'acqua alta. Avevo promesso soluzioni, oggi in Europa abbiamo mantenuto l'impegno».

Berlusconi sposa al 100% la linea adottata dal nuovo presidente di Confindustria. «Sottoscrivo parola per parola quello che ha detto il presidente Bonomi. Ha ragione, per far ripartire il Paese occorre uno sforzo che coinvolga tutti dalla politica, maggioranza e opposizione, all'impresa, dalla cultura alle banche, dall'università alla scienza. Il capo dello Stato e il governatore della Banca d'Italia hanno fatto appelli molto importanti in questa direzione che condivido totalmente e pubblicamente. Noi di Forza Italia siamo i soli nella politica italiana a parlare il linguaggio dell'impresa e quindi del lavoro. Questo perché siamo i soli ad avere esperienza di impresa. Oggi più che mai è necessaria una radicale riforma fiscale, in grado di dare uno shock positivo all'economia e di far partire la ripresa. Negli anni scorsi l'amministrazione Trump negli Stati Uniti ha realizzato un profondo taglio delle tasse. Questo aveva determinato un formidabile periodo di crescita portando l'America a un passo dalla piena occupazione. Poi è venuto il blocco delle attività imposto dal coronavirus. Ma con la riapertura gli Stati Uniti sono ripartiti di slancio». Su un punto, però, Berlusconi si mostra in parziale disaccordo con Bonomi: sulla totale assenza di leader carismatici. «È vero, se ne vedono pochi. L'ultimo che io conosco è un signore che ha trascorso gli ultimi tempi in Provenza ma sarà presto in Italia e il presidente Bonomi si ricrederà», dice con un sorriso.

In mattinata Forza Italia ha presentato i suoi emendamenti al Dl Rilancio per il Sud. «È l'ultima opportunità che abbiamo per rilanciare il Sud. I fondi sono l'equivalente di due Finanziarie. Siamo disponibili a lavorare sabato e domenica e anche in agosto se serve agli italiani e al Sud, anche per evitare la rabbia sociale preventivata per settembre», spiega Mariastella Gelmini.

E Roberto Occhiuto aggiunge: «Tra gli emendamenti ce n'è uno che riguarda l'azzeramento della tassazione per il Sud e può essere coperto con i fondi comunitari. Se noi potessimo usare queste risorse riusciremmo a rendere il Mezzogiorno più attrattivo del resto d'Europa dove le aziende vanno a delocalizzare».

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