Non fosse per il numero dei morti 15 che insanguinano ogni giorno le strade di Rio, ci sarebbe da ridere e da ribattezzare «Giochi di Fantozzi» le prime storiche Olimpiadi sudamericane che si inaugureranno tra una settimana esatta.
Non ce ne vogliano gli amici brasiliani simpatici a tal punto che sono loro stessi a ironizzare sulla catastrofe organizzativa ma il riferimento al ragioniere di casa nostra è strameritato. Limitandoci alla giornata di ieri, infatti, in appena 24 ore prima un'orda di professori - furenti perché da mesi non ricevono gli stipendi - ha spento la torcia olimpica ormai prossima a Rio. Poi, a stretto giro di posta, si è scoperto che il fastoso Main Press Center del Parco Olimpico che ospiterà 1200 giornalisti da mezzo mondo è dotato di appena 4 wc, un invito per il quotidiano O Globo a titolare «Vai dar m...».
Tradotto eufemisticamente in italiano significa «Andrà male» anche se, in realtà, la «m» seguita dai puntini è proprio l'oggetto di un reportage da Pulitzer pubblicato sempre ieri dal New York Times. Già perché dopo una serie di pezzi elogiativi nei confronti della presidente «sospesa» Dilma Rousseff (più impegnata a difendersi in sede giudiziaria che a godersi i Giochi) ieri la «Pravda on the Hudson» - così chiamano i conservatori statunitensi il quotidiano di New York - ha sguinzagliato i suoi migliori giornalisti per giungere alla seguente, clamorosa, conclusione: nella baia di Guanabara che ospiterà le gare di vela, nuoto di fondo e windsurf, è bene «che gli atleti tengano la bocca chiusa» visto che le acque sono così inquinate che berne anche solo un sorso potrebbe essere fatale.
Circa un mese fa Il Giornale aveva raccontato (e da allora nulla è cambiato) che ogni giorno, nella baia di Guanabara vengono riversati gli scarichi organici di mezza Rio de Janeiro, tutti non depurati e capaci di riempire la bellezza di 92 piscine olimpioniche di m... al giorno. Unica novità rispetto alla «scoperta» del New York Times è che ieri nelle acque degli sport olimpici di Rio fluttuava, oltre agli escrementi d'ordinanza, anche un cadavere. La cosa, sia chiaro, non ha stupito nessuno visto che solo qualche settimana fa, sulla spiaggia di Copacabana che ospiterà il beach volley, la marea aveva trasportato una gamba mozzata.
Si ride per non piangere a Rio dove peggio della sala stampa - con i giornalisti dalla vescica facile costretti a portarsi oltre al notebook anche il pappagallo (se si fa la pipì in strada le multe qui sono salatissime) - è riuscito però a fare il Villaggio Olimpico, presentato alla vigilia come «il più bello di tutti i tempi» dal marketing verde-oro. Peccato che le stanze destinate agli atleti - a causa di fili elettrici esposti un po' ovunque, tubi gocciolanti, docce secche, water intasati oltre a un puzzo spesso vomitevole abbiano costretto numerose delegazioni a optare all'ultimo momento per hotel e resort.
A cominciare il fuggi fuggi sono stati gli australiani che hanno definito «inabitabili» le stanze per i loro standard anglosassoni, oltre che «pericolose» perché a rischio corto circuito. Immediata la reazione piccata del sindaco di Rio, Eduardo Paes, «per mettere a più agio gli australiani domattina faro loro trovare in stanza un canguro». Voleva essere una battuta ma non ha fatto ridere nessuno visto che dopo gli Aussie anche le delegazioni di Italia, Olanda e Stati Uniti sono state costrette a cercare tubisti ed elettricisti per rendere «abitabili» le stanze loro assegnate mentre, a quanto è dato sapere, cinque fondisti keniani da tre giorni non riescono ad usare il water intasato al pari di molti campioni giapponesi, letteralmente «infuriati» per l'assenza di «bagni funzionanti». E così, mentre ieri tre membri della delegazione cinese venivano derubati in pieno giorno di ogni cosa - hanno fatto la denuncia in mutande - da banditi veri dopo che un atleta neozelandese di arti marziali era stato rapinato da banditi travestiti da agenti (o dalla polizia locale, vai a sapere), persino i bielorussi sono esplosi definendo «penoso» e «insalubre» il Villaggio Olimpico «più bello di tutti i tempi».
E se la Guardia Nazionale (che dovrebbe garantire la sicurezza) ha minacciato di andarsene da Rio se i suoi 4mila uomini non avranno letti degni su cui dormire e cibo commestibile da mangiare, in tempi di Isis non tranquillizza proprio che in una simulazione anti-terrorismo davanti alla baia di Rio l'altroieri si siano scontrati due jet della Marina verde-oro.
Nulla da ridere perché uno dei piloti è ancora disperso, mentre ricordano invece la coppia Fantozzi-Filini i filmati degli agenti dell'antiterrorismo brasiliano che impazzano su Youtube, con teste di cuoio che inciampano su gradini di 5 cm, poliziotti che scivolano sul pavé e ambulanze che perdono le barelle con sopra le vittime di presunti attentati.
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