Rispunta pure Vincenzo Visco: "Bene colpire i ricchi"

Torna a parlare il "dracula" del governo Prodi, che svela di aver avanzato una proposta di riforma fiscale a Draghi

Rispunta pure Vincenzo Visco: "Bene colpire i ricchi"

Verrebbe proprio da dire "Toh, chi si rivede", anche se probabilmente gli italiani avrebbero preferito non sentir più parlare dell'uomo-simbolo delle pesanti tasse imposte dall'ultimo governo presieduto da Romano Prodi: parliamo ovviamente di Vincenzo Visco, soprannominato a suo tempo "Dracula", uomo politico che dopo la trafila Pds, Ds e Pd è confluito in Articolo Uno, il partito di riferimento del ministro della Salute Roberto Speranza.

Proprio la stessa compagine che, guarda un po' quando si dice il caso, ha avanzato negli scorsi giorni la proposta di una bella patrimoniale da caricare sulle spalle degli italiani, presentata ovviamente, in modo edulcorato, come "riforma fiscale". L'ex ministro delle Finanze di Prodi e D'Alema, del Tesoro di Amato e poi viceministro alle Finanze nel Prodi bis, che solo lo scorso anno in un'intervista concessa a Libero dichiarava di non avere più alcuna velleità di cambiare il Paese e di essersi in qualche modo allontanato dalla politica attiva, ha invece rivelato a "La Stampa" di avere inviato a nome e per conto di Articolo Uno le sue proposte fiscali all'ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Proposte sulle quali, spiega Visco, sarebbe disposto ad accettare "una mediazione". Chiaro che, visti i trascorsi del personaggio, un'idea del genere non possa non far correre un brivido lungo la schiena.

Non poteva mancare, ovviamente, anche la benedizione sulla tassa di successione proposta da Enrico Letta e smontata poche ore dopo dallo stesso presidente del Consiglio: "Quello che non è accettabile è la filosofia da ancien regime, come questa che emerge con la polemica contro una imposta di successione ragionevole, in base alla quale i ricchi non devono pagare le tasse", ha infatti tuonato l'ex ministro. Quando si parla di riformare l'attuale tassa di successione, finita sul banco degli imputati, sarebbe comunque bene ricordare tanto al segretario del Partito democratico quanto all'uomo delle tasse del governo Prodi che la riforma su donazioni/successioni tuttora in vigore reca in calce proprio la firma di Visco e Letta. C'è un aspetto, tuttavia, che crea una distanza tra i due personaggi, vale a dire l'ipotetica destinazione del denaro che si andrebbe ad accumulare con la nuova tassazione: "Sono contrario all'uso che Letta propone di fare di quei soldi, perché sono contrario alle erogazioni a pioggia, ai bonus, ai sussidi monetari", affonda Visco.

"Ritengo che le politiche per i giovani debbano riguardare il loro futuro, la loro formazione, la scuola. Ci sono tantissime cose che si possono fare prima di dare loro 10 mila euro cash da sprecare...", conclude.

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