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La rissa politica si sposta nel mondo del calcio: rapper insulta Salvini, fiction accusa la Lazio

A San Siro Ghali attacca il leghista, la serie tv dà dei "fascisti" ai biancocelesti

La rissa politica si sposta nel mondo del calcio: rapper insulta Salvini, fiction accusa la Lazio

C' è un irripetibile proverbio partenopeo che invita a non mettere quella cosa di così grande importanza «'n mane 'e creature». E così vedendo quel succede in questi giorni, verrebbe da pensare che le tragedie andrebbero lasciate al loro posto, anziché trasformarle in farse. Perché già il dibattito politico che trasforma fascismo e razzismo in manganelli da picchiare sulla testa degli avversari è difficile da digerire quando ne sono protagonisti analfabeti deputati e senatori, figuriamoci quando la rissa si trasferisce negli stadi dove, se possibile, l'analfabetismo è addirittura superiore a quello del parlamento.

E così lascia allibiti scoprire che il rapper Ghali durante il derby Milan-Inter si è avventato contro Matteo Salvini. Così come che la Lazio è costretta a difendersi da una fiction che mostra Diego Armando Maradona incitare i suoi compagni dando dei fascisti ai suoi giocatori. Realtà che cominciano a superare anche le più allucinate immaginazioni.

E così alla faccia dei predicatori della non violenza e degli allarmi per il fascismo che risorge, anche la tribuna stampa di un San Siro in demolizione, si trasforma in un ring. E pazienza se ad accompagnare Salvini ci sia il giovanissimo figlio costretto ad assistere alla violenta aggressione al papà. «Il leader della Lega - la nota diramata ieri da fonti del Carroccio - era in tribuna e subito dopo il gol del pareggio gli si è avvicinato il rapper in evidente stato di agitazione. Ghali ha urlato una serie di insulti e di accuse farneticanti a proposito dell'immigrazione, cercando di filmarsi col cellulare, ed è stato subito allontanato, tra lo sconcerto degli spettatori. La società rossonera si è scusata con Salvini, che sul momento non aveva riconosciuto Ghali né aveva compreso i motivi della sua alterazione». Un quadretto davvero poco edificante.

Così come crea sconcerto leggere la nota diramata dalla Lazio: «Lasciamo giudicare al pubblico la qualità della serie Maradona di Amazon Prime. Di certo però possiamo definire ridicoli quei pochi secondi nei quali in modo del tutto arbitrario e inverosimile si attribuiscono al campione argentino parole che mai avrebbe pronunciato: Quei fascisti ci vogliono umiliare». Parole che creano sconcerto. «La Lazio dell'epoca non era certo nelle condizioni ideali per fermare una squadra che lottava per lo scudetto. Figuriamoci per umiliarla. E poi il richiamo al fascismo, tanto più odioso perché evocato con un chiaro intento diffamatorio». Tanto che la società si dice pronta a far valere le proprie ragioni.

«Si è riusciti insomma nello straordinario risultato di insultare una tifoseria e una società, discostandosi dalla realtà e anche dal pensiero dello stesso Maradona che ha dimostrato in tante occasioni di essere amico della Lazio».

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