Le facce della politica

Malan, il senatore grecista che canta in un gruppo di musica celtica

Dal greco antico a Mike Buongiorno, passando per il nuoto, la musica celtica e la passione per gli Stati Uniti: chi è il senatore Lucio Malan, vice vicario di Forza Italia al Senato

Malan, il senatore grecista che canta in un gruppo di musica celtica

Il senatore Lucio Malan è uno di quelli capaci di farsi sentire ma con gentilezza. Chi opera nei palazzi romani lo descrive come "uno che sa il fatto suo". Il che, nel palcoscenico politico contemporaneo, è sinonimo di una qualità che sta diventando rara: la preparazione. Quella dovuta allo studio. Malan si è sempre interessato di politica. Com'è capitato ad altri durante gli anni dell'impegno, Malan ha iniziato leggendo le pagine di cronaca politica dei quotidiani. Due soprattutto: IlGiornale e La Stampa. Poi la vocazione naturale si sarebbe manifestata sì, ma a piccole dosi: nessuna tessera fino al 1990, quando arriva l'adesione alla prima Lega. Le cose cambiano in tempo breve: la rotta verso Forza Italia viene intrapresa in automatico quando Umberto Bossi segna la crisi del primo governo guidato da Silvio Berlusconi. Malan all'epoca si sente tradito: nella maggioranza successiva, quella che regge l'esecutivo di transizione di Lamberto Dini, entrano forze di centrosinistra. Il nativo di Luserna San Giovanni non può condividere quella scelta, abbandona il Senatùr ed abbraccia il berlusconismo.

Lucio Malan è un valdese, il che è un fatto fideistico, storico ed identitario. Il senatore ne va fiero: "Per secoli e secoli - ci racconta -tutti i miei antenati, di tutti i rami, sono stati tutti valdesi, dunque fino a trecento anni fa hanno subito persecuzioni e vessazioni". Anche la Chiesa valdese - apprendiamo - è composta da correnti dottrinali interne. E Malan è tra coloro che si oppongono a quella che lo stesso parlamentare definisce "relativizzazione estrema della Bibbia". Trattasi, in fin dei conti, di evitare una politicizzazione eccessiva della confessione, magari per fini ideologico-culturali. Una battaglia - questa - che Malan combatte dal 1976, ossia dai suoi sedici anni. "Cristiano" per Malan non è solo un aggettivo: costituisce una vera e propria identificazione. L'uomo è laureato in Lettere, con indirizzo filologico, all'Università torinese. Già, la filologia: un altro elemento raro di questa storia, se ce ne fosse ancora bisogno. ll greco antico è la vera passione.

Se si chiede di Malan a Paolo Guzzanti, viene fuori un ritratto elegiaco: "Gli anni passati insieme in Senato sono stati bellissimi. Mi sono augurato, non vorrei danneggiarlo, che fosse lui a dirigere il partito in futuro: ha tutte le qualità, umane e tecniche". L'ex senatore di Fi pone accenti pure su altri aspetti: "Intanto non è cattolico, ma valdese. Questo ha la sua importanza, perché Malan è un uomo credente, ma non legato ai papi. E poi viene da una regione di confine, da un bordo dell'Italia. E poi è uno che come non solo conosce l'inglese, ma sa anche pensare in inglese...".

Malan si interessa agli Esteri in giovane età perché la guerra fredda pervade ogni ambiente. Poi le relazioni internazionali non lo abbandonano più. L'effetto della guerra fredda sulla politica italiana è immediato: negli istituti scolastici si parla più di Vietnam che d'Italia, mentre maggioranze di studenti manifestano sostegno per le dittature comuniste. Malan no, ama la libertà e le nazioni che la difendono sin dal liceo. "Libertà" è un'altra delle parole che accompagnano questa vicenda. Il senatore pensa che senza i rapporti internazionali alla politica manchi un fondamentale. E le elezioni degli Stati Uniti, in questo senso, rappresentano il più grande spettacolo del mondo per gli appassionati. L'ex senatore Paolo Guzzanti ha un ricordo preciso: "Di quando le televisioni internazionali, anche per via della conoscenza linguistica, erano solite interpellare per lo più due esponenti italiani del centrodestra: Malan e me, appunto". L'ex senatore concorda con noi sulla disamina della preparazione, in specie quando gli si fa presente che tutto quello studio oggigiorno non è poi così richiesto. La politica è diventata una professione liberalizzata: di questi tempi c'è una certa dose di libero accesso, mentre Malan è uno che preferisce le sudate carte.

Malan siede in Parlamento durante quei cinque anni d'opposizione che assomigliano ad una traversata nel deserto, quelli dopo la caduta del primo governo Berlusconi. Nel corso di quel periodo, Il forzista si imbarca volentieri sulla Nave Azzurra. Poi nel 2009 l'occupazione continuativa di nove ore dell'Aula di Palazzo Madama: Malan all'epoca si convince di una violazione del Regolamento. Un aneddoto su questo passaggio: Malan è l'autore del lancio del volume del Regolamento in direzione del presidente del Senato, Franco Marini, che lo espelle. C'è un però: dopo quella espulsione, lo stesso Marini disapplica la parte di procedura che Malan denuncia: è un fine studioso - dicevamo - e raramente sbaglia. Questi in corso, invece, sono i mesi della lotta contro il ddl Zan, che sta per arrivare in Senato e che il parlamentare considera un grande pericolo per la sfera delle libertà. L'impegno di Malan si concentra anche altrove: oggi è vicepresidente vicario del gruppo di Forza Italia al Senato, oltre che componente del coordinamento della presidenza del partito (una nomina recentissima). Un paio d'anni fa Malan si scaglia contro il trapper Sfera Ebbasta: il punto sollevato riguarda "l'istigazione all'uso della droga". Perché Malan, oltre ad essere un "colto" - come dice Guzzanti - è pure uno dalle idee chiare.

Malan, nel 1985, partecipa a Penthatlon, un programma condotto da Mike Buongiorno. Stravince la prima puntata, ma perde quando non risponde all'ultima delle cinque domande per il raddoppio. Il giorno dopo è tutto un complimento, e persino la madre non può uscire di casa per via dei troppi complimenti. Il senatore non è solo un grecista. Istruttore di nuoto, insegnante, cambista valutario e cantante di musica celtica. Senatore Malan, che ne dice di "eclettico" come aggettivo per descriverla? "Sì, eclettico, "colui che sceglie tra". Ogni esperienza di vita sia utile a quelle successive.

In particolare, per chi è impegnato in politica è bene non restringere il proprio modo".

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