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La rivolta di politici e consumatori. "Un inganno, violati i nostri diritti"

"Il servizio streaming più costoso della storia", "Campionato ci vediamo l'anno prossimo, ciao": sui social scoppia la bufera dopo le notizie secondo cui non sarà più possibile utilizzare in contemporanea due dispositivi di Dazn

La rivolta di politici e consumatori. "Un inganno, violati i nostri diritti"

«Il servizio streaming più costoso della storia», «Campionato ci vediamo l'anno prossimo, ciao»: sui social scoppia la bufera dopo le notizie secondo cui non sarà più possibile utilizzare in contemporanea due dispositivi di Dazn. Il nodo sul doppio device è solo l'ultima delle criticità segnalate in questi mesi dagli abbonati: blackout, interruzioni di video e altri disservizi. Su Twitter la società finisce nel mirino degli utenti: «Questo è quello che mi è stato promesso quando ho deciso di sottoscrivere l'abbonamento. Com'è possibile che noi utenti non siamo minimamente tutelati?». Il Codacons sul blocco degli abbonamenti «multiuso» ha deciso di presentare un esposto all'Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza: «Ci sarebbe un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro Se da un lato è comprensibile l'esigenza di combattere la pirateria, dall'altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori».

Si tratterebbe di fatto di una modifica unilaterale del contratto che, qualora venga confermata, metterebbe alle strette gli utenti, visto che la piattaforma si è aggiudicata i diritti sulla trasmissione delle partite di calcio di serie A. E quindi chi decidesse di recedere dal contratto, non avrebbe alternative per vedere le partite. «Dazn chiarisca immediatamente se questa indiscrezione è vera o falsa», attacca Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Che sottolinea come sia ancora presente sul sito internet l'informazione sulla «possibilità di connettere fino a 6 dispositivi e guardare contemporaneamente su due di essi gli eventi. Se non fosse così e la decisione fosse già stata presa, ci troveremmo di fronte a un messaggio ingannevole».

Reagisce anche la politica. «Siamo nel libero mercato e ogni azienda si assume la responsabilità delle proprie scelte, ma dopo i disagi patiti dagli utenti questa estate, la notizia di un dimezzamento del servizio a canone invariato ci lascia sbigottiti. Auspichiamo un ripensamento», dice la Lega con Massimiliano Capitanio, deputato in Commissione Tlc. «Una grave lesione dei diritti - attacca Marco Lacarra, Pd - Non è tollerabile che agli appassionati di sport abbonati alla piattaforma sia impedito di utilizzare il servizio alle condizioni previste al momento dell'acquisto. Ho chiesto con un'interrogazione al Ministro Giorgetti di intraprendere ogni utile iniziativa a tutela dei consumatori».

Anche per il M5s «limitare la possibilità di accedere da più device con un solo abbonamento, da parte di Dazn, costituirebbe un'iniziativa unilaterale ed ingiusta».

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