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Roma cade a pezzi ma la Raggi si dà 9

Secondo il dossier redatto dal Campidoglio l'amministrazione avrebbe posto fede ad oltre il 90% degli impegni presi. Ma dimentica bus in fiamme e immondizia ovunque

Roma cade a pezzi ma la Raggi si dà 9 in pagella

Virginia Raggi promossa a pieni voti come sindaco di Roma. Sì, ma in materie come autocombustione, sciatteria, indecoro. Eppure, a sentire gli stessi grillini, la Capitale sommersa dai rifiuti e diventata la Mecca dei i cinghiali di tutto il mondo, sarebbe amministrata alla perfezione.
È il responso dell'ultima relazione sulle performance degli uffici capitolini, redatta a meno di due mesi dalle elezioni e capace di dipingere (come se i romani fossero ciechi) una metropoli in cui tutto funziona alla perfezione e con l'amministrazione che avrebbe completato con successo il 94,31% dei propri compiti.

Nel rapporto 2020, appena approvato dalla giunta Raggi, non si menzionano certo i bus che prendono fuoco, le buche che il mondo ci invidia, i parchi malcurati, le piscine naturali che si creano ad ogni temporale, gli alberi che cadono sulle macchine, le linee metro a macchia di leopardo con stazioni chiuse per mesi, la sporcizia indecente, i suq fondati a pochi passi da Termini e si potrebbe continuare all'infinito.

No, niente di tutto ciò. E anzi in base alla delibera che la stessa giunta grillina aveva approvato a dicembre 2020, le performance amministrative sono così eccelse da dare diritto a 36 milioni di premi da assegnare ai dipendenti di Roma Capitale, per la gioia degli impiegati comunali che così sapranno già chi votare. Nel dossier le medaglie d'oro cascano a pioggia e fioccano gli 8, i 9 e i 10 in pagella. Manca solo la lode.
Persino alle voci trasporti e Piano materiali post consumo (rifiuti) campeggiano due 100 tondi tondi. Ma i bus sono scarsi, malcurati, senza controlli, e sempre più spesso votati alle fiamme. L'immondizia, invece, è ormai il simbolo di una Città che della Grande Bellezza conserva solo il ricordo.

Tra premi, mancette, assegni, tutele, redditi, i pentastellati che avrebbero dovuto contenere gli esborsi e migliorare la macchina organizzativa si confermano capaci non solo di mostrarsi figli della peggiore politica clientelare ma pure di essere così distaccati dalla realtà da darsi da soli dei voti eccelsi per fallimenti epocali. Oste, com'è il vino?

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