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Il sì di Confedilizia al "salva-casa"

Il pacchetto di Salvini convince anche gli agenti immobiliari. Ecco tutte le novità

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Eliminare le insidie urbanistiche che bloccano le compravendite e intasano i Comuni di pratiche edilizie, dare sollievo ai milioni di proprietari di casa che si sentono in difetto per aver spostato di qualche centimetro una finestra rispetto al progetto originario. Esempi che fanno capire perché agenti immobiliari e associazioni di proprietari di case plaudono albo pacchetto «Salva casa» del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Tanto che Fimaa, Federazione agenti immobiliari, replica alle critiche: «È fuorviante bollare la misura come un mini condono». La stessa Fimaa, del resto, ha più volte invocato la necessità di semplificare l'iter burocratico per correggere le lievi imprecisioni e favorire il mercato immobiliare. «Sono difformità spiega Santino Traversa, presidente di Fimaa Italia - che spesso rallentano le operazioni di compravendita e in alcuni casi a comprometterla». Bene ha fatto Salvini a «rimuovere ostacoli burocratici».

Anche Confedilizia si schiera a favore del provvedimento. Giovanni Govi, legale che fa parte del Coordinamento urbanistico nazionale, lo definisce «un intervento di buon senso che regolarizza situazioni pendenti da anni utilizzando gli strumenti già previsti dalla legge». In questo modo «si sbloccano molte situazioni ingiustamente bloccate e irrisolvibili per questioni più formali che sostanziali». Eppure si grida allo scandalo per l'ennesimo condono. «Ma no replica l'esperto - pensare che sia una sanatoria è illusorio». Ma quali sono le novità previste dalle nuove regole in via di definizione?

REGOLARITÀ

Si potranno sanare solo modifiche interne alla casa come le nicchie nei muri, oppure i tramezzi, lo spostamento di una finestra o la planimetria che non corrisponde allo stato effettivo degli spazi interni. Anche i soppalchi, per cui serve attualmente l'autorizzazione del comune perché si aumenta la superficie calpestabile, potranno essere messi in regola.

DOPPIA CONFORMITÀ

Oggi per sanare interventi realizzati senza permessi o in difformità, è necessario che siano conformi sia alle regole dell'anno nel quale sono stati realizzati, sia alle regole dell'anno nel quale viene chiesta la sanatoria. Una situazione che blocca migliaia di pratiche nei comuni. Ora dovrebbe essere sufficiente la conformità in uno dei due momenti senza indurre il proprietario a demolire e ricostruire per mettersi in regola.

TOLLERANZE COSTRUTTIVE

Fino ad ora sono legittime le variazioni di una costruzione fino al 2%, cioè sono tollerati due centimetri per ogni metro in eccesso. Ma è una percentuale risibile accettabile solo per le case di ultima generazione. Ma in quasi tutte le case, soprattutto di vecchia data, questo margine non è mai rispettato anche perché in passato non esistevano gli strumenti di precisione moderni. Ma siccome ogni sforamento è una irregolarità si pensa di innalzare il tetto di tolleranza al 5% soprattutto per gli immobili costruiti prima del 1985. E le abitazioni più piccole dovrebbero essere più agevolate: il tetto di tolleranza dovrebbe essere inversamente proporzionale alla dimensione dell'abitazione: più è piccola e più si alza.

CASE VECCHIE

Per le case realizzate negli anni '60 (non è ancora stabilito però l'anno di riferimento preciso) lo stato di fatto dell'immobile potrebbe coincidere con lo stato legittimo, sanando così tutte le piccole irregolarità. Con il limite, però, di non andare a condonare situazioni di abuso.

CAMBIO DI DESTINAZIONE

Sarà possibile autorizzare i cambi di destinazione d'uso degli immobili tra categorie omogenee che sono quattro: residenziale, produttiva, commerciale e agricola. In pratica, uno studio medico può diventare quello di un geometra o anche un ambulatorio.

Ma non sarà possibile convertire lo studio medico in un negozio, oppure in un'abitazione.

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