Voto, sì a due preferenze, ma solo di sesso diverso

Le norme per i Comuni sopra i cinquemila abitanti sull'identità di genere. Possibile il voto disgiunto

Voto, sì a due preferenze, ma solo di sesso diverso

Roma - Attenti al voto. Le elezioni di domenica prossima prevedono una novità sicuramente non pubblicizzata a dovere: quella della doppia preferenza di genere. Il 5 giugno nei comuni con più di 5mila abitanti sarà possibile esprimere sulla scheda elettorale due preferenze. Ma a condizione che siano attribuite a un uomo e una donna (non a due uomini o a due donne quindi) e che entrambi i candidati facciamo parte della medesima lista.

Questa misura è figlia di una legge approvata il 12 novembre 2012 allo scopo di «promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali». È stata già utilizzata in precedenza dalla Regione Campania come propria iniziativa e poi nelle Amministrative del 2013. La norma è chiaramente rivolta a favorire l'elezione di un congruo numero di donne nei consigli comunali e nel 2013 ha portato a un aumento della presenza femminile nei consigli comunali del 38%.

È evidente, però, che è necessaria una maggiore attenzione da parte dell'elettore. Affinché il voto sia valido infatti è necessario che la doppia preferenza uomo-donna sia scritta accanto al simbolo dello stesso partito, diversamente il voto è nullo. Non è possibile quindi assegnare preferenze a candidati di liste diverse anche se della stessa coalizione.

Qualora, invece, si assegnino due preferenze a candidati dello stesso sesso verrà annullata la seconda preferenza.

Va anche ricordato che sarà possibile in queste Amministrative procedere al voto disgiunto, ovvero votare un candidato sindaco e una lista non collegata a quel candidato.

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