Sala concede: Milano insicura. Ma solo se denuncia un vip

Dopo la rapina al ferrarista Sainz, il sindaco ammette: "È un problema". Arrestati i tre ladri: uno è minorenne

Sala concede: Milano insicura. Ma solo se denuncia un vip
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«Abbiamo avuto uno spiacevole incidente a Milano. La cosa più importante è che stiamo tutti bene e che questo sarà ricordato solo come uno spiacevole aneddoto». Una spiacevole «storiella», come ha scritto ieri sui social, che poteva costare cara (anzi carissima) al pilota della Ferrari Carlos Sainz che due sere fa, davanti al centralissimo Hotel Armani in via Manzoni a Milano, è stato accerchiato da tre marocchini, di 19 e 20 anni e 16 anni, che gli hanno strappato l'orologio Richard Mille del valore di 315mila euro e si sono dati alla fuga per le vie del Quadrilatero. Sainz, il manager e un assistente con l'aiuto di due passanti che hanno riconosciuto il campione - fresco di festeggiamenti per il terzo posto del Gran Premio d'Italia a Monza -, hanno inseguito e bloccato i tre malviventi, arrestati dalla Volante arrivata sul posto. Sainz sui social ha ringraziato «tutte le persone che ci hanno aiutato, la polizia di Milano per il suo velocissimo intervento» e i tifosi per i messaggi. È finita bene, ma il caso ha riacceso le polemiche sulla (in)sicurezza a Milano. E il sindaco Beppe Sala, più sensibile al problema quando si tratta dei vip - dopo le violenze sessuali del Capodanno 2022 in piazza Duomo rimase in silenzio per 11 giorni, ai richiami di Chiara Ferragni sulla «città fuori controllo» replicò in meno di 24 ore - ha ammesso ieri che «sulla sicurezza c'è da lavorare, ormai non credo che sia un problema di percezione della realtà, è un problema. Dopodiché, ogni cosa che succede a Milano è enfatizzata all'estrema potenza. Ciononostante, bisogna e continueremo a lavorare, qualche idea per rafforzare il sistema ce l'ho già e sono all'opera con i miei, ovviamente in un rapporto collaborativo con questura e prefettura». Milano è meno sicura rispetto al passato? Sala prova a cavarsela più o meno con il detto che tutto il mondo è paese: «È il mondo che è meno sicuro rispetto al passato, basta vedere cosa succede in tutte le grandi città». Al governo chiede «da sempre più agenti e speriamo di ottenerli perché i controlli vanno fatti soprattutto con uomini e donne in campo in divisa. Negli ultimi anni c'è stata una riduzione degli organici, ora mi pare ci sia un tentativo di invertire la tendenza». Proprio ieri Sala è volato a Roma per incontrare i ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e fare il punto su sicurezza urbana, reati di strada e accoglienza dei minori non accompagnati. Per il consigliere regionale e comunale di FdI Marco Bestetti «la rapina subita da Sainz sta facendo il giro ed esponendo la città e l'Italia a una figuraccia mondiale. Dopo 12 anni di Pd è diventato pericoloso camminare in pieno centro persino per un personaggio protetto come il ferrarista. Sala non se la può cavare dicendo che il problema riguarda il mondo, a meno che il suo termine di paragone non sia Caracas».

È stata una rapina pianificata, scrive il pm Silvia Bonardi nella richiesta di convalida dell'arresto, date «le modalità della rapina, la scelta della vittima e, soprattutto, il valore non comune dell'orologio». Il 19enne si è avvicinato al pilota, gli ha bloccato un polso e «strappato con violenza l'orologio. Per i fuggire, si sono sfilati le cinture e le hanno scagliate contro Sainz e i passanti. Uno ha tentato di colpire con un pugno il manager e di morderlo una volta caduto a terra».

Erano in Italia «da clandestini e senza alcuna stabile occupazione», denotano «spiccata pericolosità sociale, indole violenta» e «rischio di reiterazione». I maggiorenni hanno confessato la rapina e sostenuto di essere arrivati domenica da Marsiglia e di non aver riconosciuto Sainz.

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