Eccola la società «meticcia» che tanti a sinistra vorrebbero imporci e che purtroppo piace anche a tante sacrestie e associazioni cattocomuniste che, diciamo la verità, sul business dell'immigrazione clandestina sperano di continuare a lucrare (e magari in futuro guadagnare pure qualche voto). Eccoli i poveri extracomunitari che vanno accolti perché perfino secondo qualche solone truffaldino dell'Inps saranno loro che ci pagheranno le pensioni. «Voglio morire per Allah» ha gridato ieri il ventottenne della Guinea dopo aver ferito un poliziotto a Milano. Precedenti per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, già cinque diversi alias ai controlli della polizia e un provvedimento di immediata espulsione a carico che non gli impediva di usare la Stazione Centrale come casa e di aggirarsi maneggiando un coltello. Secondo caso in poche settimane dopo l'italo-tunisino legato all'Isis in uno dei luoghi più sorvegliati di Milano. Figuriamoci gli altri, quelli dove con questi pazzi criminali è costretta a convivere tanta povera gente. Sempre più indifesa perché lontana dalle tivù e dalla cura di politici e amministratori. E il problema forse è proprio che in stazione loro non ci vivono e magari nemmeno la usano per andare in vacanza a Capalbio o a Sankt Moritz.
Non si spiegherebbero altrimenti le proteste del sindaco di Milano Giuseppe Sala, spalleggiato dalla sinistra, quando le forze dell'ordine organizzarono un blitz per ripulire quella stazione che anziché il biglietto da visita di una città che vorrebbe essere europea è diventato un suk malfamato. «Non c'è altra soluzione se non andare avanti con i controlli quotidiani», ha commentato ieri Sala dopo il nuovo ferimento. Come se di fronte a una tale emergenza e a una città che è diventata la vera Lampedusa d'Italia dove approdano migliaia di clandestini, il problema diventi la disputa sull'entità dei contingenti di polizia inviati dal prefetto.
E che dire di quella sciagurata marcia pro migranti organizzata proprio a Milano insieme all'assessore del Pd Pierfrancesco Majorino, salvo poi scoprire che il sindaco di Besnate (Varese) Giovanni Corbo (pure lui pd) ricorre allo sciopero della fame perché di immigrati inviati nel suo Comune non ne può proprio più.
Dove vuole portarci questa sinistra che ha dimostrato tutta la sua incapacità ad affrontare la piaga dell'immigrazione clandestina? All'ira di chi vuole prendere un treno senza rischiare una coltellata o all'esasperazione di chi è costretto a vivere in quartieri ormai diventati peggio di una casbah? Quartieri ovviamente ben lontani da quelli dove vivono lorsignori.
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