"Sala vuole buttare giù San Siro. Sì al nuovo stadio a Milano ma senza demolire un'icona"

Il deputato ed ex vicesindaco, Riccardo De Corato: "Fdi contraria Dal 2022. La Russa propone due impianti vicini"

"Sala vuole buttare giù San Siro. Sì al nuovo stadio a Milano ma senza demolire un'icona"
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Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia e dal 1997 al 2011 vicesindaco di Milano con Gabriele Albertini e Letizia Moratti. Nella sua città lunedì si gioca il match decisivo sulla vendita di San Siro a Milan e Inter. I club vogliono costruire uno stadio vicino al Meazza che verrebbe quasi interamente demolito. Il Consiglio comunale è chiamato a votare e il sindaco Beppe Sala non ha ancora i numeri.

Quale sarà la linea di Fratelli d'Italia?

"Fin dal 2022 FdI è sempre stata favorevole al progetto di due stadi vicini. In tante città internazionali coesistono senza problemi. Con il presidente del Senato Ignazio La Russa avevamo presentato una proposta firmata da due grandi architetti, Joseph Di Pasquale e Dante Oscar Benini. Garantiva sostenibilità ambientale e riduzione dei disagi. Ho ascoltato i residenti della zona, anche il portavoce del Comitato Sì Meazza Luigi Corbani, sono tutti allarmati per i danni ambientali e alla salute".

Sala ha sostenuto che l'idea di avere due stadi vicini è "impraticabile" e non ha mai visto progetti veri.

"Sala non ha mai voluto prendere in considerazioni ipotesi alternative e dialogare, non lo ha fatto con i Verdi che sono nella sua squadra e bocceranno la delibera, figuriamoci il centrodestra. Da 3 anni abbiamo presentato una soluzione".

Quindi, tornando alla strategia di FdI?

"Siamo contro la delibera che prevede l'abbattimento dello stadio storico, San Siro non si tocca, il gruppo boccerà o uscirà dall'aula, dipenderà dalla situazione. Il finale si gioca su uno o due voti e la maggioranza è divisa. C'è anche un emendamento con cui FdI chiede di salvare il Meazza: vedremo i presunti indecisi o dissidenti come votano. Milano ha due simboli nel mondo: il teatro alla Scala e la Scala del calcio".

Il presidente dell'Inter Beppe Marotta ha ribadito che se salta l'operazione le squadre se ne andranno, il Milan ha già un'area a San Donato.

"Se vogliono costruire il nuovo stadio a due passi, come dice dal 2022 La Russa, non vedo il problema se non quello del costruito intorno (il piano prevede uffici, centro commerciale, hotel, museo dei club nella parte occupata dal Meazza, ndr). Se rinunciano a una parte, c'è comunque ancora molto spazio edificabile".

Quali sarebbero i benefici per la città?

"Sostenibilità ambientale. Con l'abbattimento ci saranno polveri sottili oltre i limiti di tolleranza, gravi disagi legati al cantiere. I club potranno usare lo stadio esistente mentre realizzano il nuovo. E si conserverà la memoria storica di uno degli impianti più emblematici. Dopo i lavori, il Comune conserverebbe la proprietà del Meazza e potrebbe usarlo per eventi sportivi, concerti e molto altro, magari alleggerendo la struttura e realizzando un tetto semovibile per utilizzarlo 365 giorni l'anno. I club potrebbero ancora giocarci partite internazionali e nazionali di forte richiamo".

I costi per i soggetti coinvolti?

"Intanto i club, se insistono sul nuovo stadio, continuerebbero a gestire il Meazza risparmiando i 50 milioni della demolizione che equivarrebbero al costo della manutenzione e gestione per 10 anni. Poi il bene tornerebbe al Comune e stringerà un nuovo contratto di gestione".

E l'impatto sul progetto di Milan e Inter?

"Il Comune dovrà garantire le cubature previste nell'ipotesi del progetto in discussione. Le società potranno usare il Meazza per un certo numero di giornate, aumentando gli introiti. Il Comune trarrà benefici per il maggior utilizzo per eventi: oggi vengono organizzati solo una ventina di concerti all'anno".

Non teme che dicano che il centrodestra si oppone alle grandi opere come i 5 Stelle o i Verdi?

"Per noi è importante salvare opere di grande rilievo mondiale e rispondere alle esigenze dei residenti,

mettiamo davanti la loro salute. Se ci fossero state due delibere, una sul mantenimento del Meazza e una per dire sì al nuovo stadio, probabilmente avremmo votato sì su entrambe. Se passa la linea di Sala, addio San Siro".

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