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In Senato saltano gli emendamenti contro la low cost Flixbus

La società potrà continuare a operare. "La concorrenza salva, certezza del diritto pure"

In Senato saltano gli emendamenti contro la low cost Flixbus

Gli emendamenti ammissibili sono stati già scremati ieri, per agevolare il passo alla discussione sulla Manovra. E in Senato sono cadute anche quelle cinque proposte di modifica già ribattezzate come "anti Flixbus" e che avrebbero ridotto di molto la possibilità di operare per gli autobus low-cost a lunga percorrenza.

Già a febbraio erano arrivate le prime proteste da parte della società, che attraverso l'amministratore delegato di Flixbus Italia, Andrea Incondi, aveva denunciato "un blitz in piena regola", segnalando come gli emendamenti avrebbero di fatto precluso loro il mercato italiano, riservando le tratte interregionali a chi ha come "attività principale il trasporto di passeggeri su strada" e dunque escludendo la piattaforma online.

"La concorrenza è salva, certezza del diritto pure", ha dichiarato su twitter Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori), presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio.

Inammissibile è stato dichiarato anche l'emendamento che voleva una cedolare secca al 10% per tre anni per gli affitti brevi, che avrebbe riguardato anche AirBnb.

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