Sì a una discussione in Parlamento su un nuovo, possibile invio di armi all'Ucraina, ma la politica parli anche di pace, non solo di guerra e di missili. Matteo Salvini invita i partiti a trovare una soluzione al conflitto e si dice pronto ad ascoltare le proposte che arriveranno. «Mi interessa lavorare per fermare la guerra il prima possibile. Bisogna domandarsi cosa avvicina alla pace e cosa allontana. Mi sembra che tedeschi e francesi stiano facendo ragionamenti interessanti. Lavoro perché l'Europa dia una risposta unitaria», spiega il segretario della Lega che vorrebbe organizzare un vertice tra i leader di tutti i partiti - di maggioranza e opposizione - e con il presidente del Consiglio «per parlare di pace». «Di guerra - sottolinea - si parla a reti unificate, l'accoglienza fortunatamente la stiamo garantendo. Mi piacerebbe che la politica ragionasse di come avvicinare la pace». Il rischio di un terzo conflitto mondiale va evitato, scandisce ancora: «Noi stiamo dalla parte dell'Occidente e delle libertà. Mi piacerebbe sedermi intorno a un tavolo - non sui giornali - con Conte, Meloni, Berlusconi, Letta, Renzi e Draghi per ragionare di pace» e capire «se l'Italia può essere un avamposto di pace, il Paese che promuove un messaggio di pace, poi mandiamo gli aiuti che servono.
L'esempio da seguire è quello del Santo Padre». Ma Salvini ha parlato anche di centrodestra. «Fdi va da sola in diverse città. Scegliamo invece l'unità, vinciamo le comunali e dal giorno dopo chiudiamo tutte le regionali che ci sono».
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