Salvini brinda al Centro-Nord ma lo sbarco al Sud non riesce

La lista del leader leghista sotto le aspettative nelle regioni meridionali Solo il 2,2% in Puglia, nessun candidato ai ballottaggi. Il caso Sicilia

Salvini brinda al Centro-Nord ma lo sbarco al Sud non riesce

Per guastare la festa da sbornia di voti (terzo partito nazionale, secondo in Toscana, unico ad aver aumentato i consensi) ci vuole ben altro, però diciamo che le aspettative sul fronte meridionale erano più alte. Era solo un primo test, pieno di incognite e anche di rischi, dopo un rodaggio di solo poche settimane. Troppo fresca, poi, l'immagine della Lega nordista per calare mille chilometri sotto il Po e fare subito incetta di consensi come niente fosse. Lo sbarco al Sud, con la lista «Noi con Salvini», parte ma per ora non sfonda: percentuali flosce, nessun candidato sindaco eletto. Un dettaglio che però va calcolato nell'ottica della leadership nazionale a cui Salvini guarda. Anche se, alla Zanzara , dice che se non ci saranno elezioni politiche nel 2016 sarà pronto a correre per il comune di Milano. In caso opposto «se si votasse adesso la Lega si presenterebbe da sola, perchè Forza Italia è alleata in Europa con il Pd di Renzi».

Ma se leader nazionale, e non solo centro-settentrionale, deve essere, bisogna sfondare al Sud. In Puglia, dove «Noi con Salvini» si è presentata alla regionali, il risultato è stato di 38mila voti, pari al 2,2%. È vero che un anno fa, alle Europee, la Lega in Puglia aveva preso solo 9mila voti, ma l'aspettativa per Noi con Salvini era superiore al 4%. Si era lamentato Rossano Sasso, coordinatore pugliesi del movimento salviniano, quando era uscito ad aprile scorso un sondaggio Swg che stimava il partito appunto al 4%: «Siamo infuriati, altro che contenti! - tuonò il leghista barese - Il dato è sottostimato. Difficilmente un intervistato dirà che vota Lega». Racconta Paolo Mieli (in tv a Piazza Pulita ) che in un dibattito pubblico lo stesso leader della Lega si disse certo di prendere in Puglia «tra il 6 e il 9%, ma forse anche di più». Spacconate normali in campagna elettorale, ma un 5-6% - valore a cui la quotava il senatore Volpi, vicepresidente di «Noi con Salvini» - sarebbe stato un grande successo, 2,2% invece una partenza senza il botto.

Manca il guizzo anche nei comuni dove si è votato. Se nel Centro Italia la Lega è esplosa, basta scendere anche solo di pochi chilometri, in Abruzzo, per andare su percentuali completamente diverse (avvertenza: qui siamo in terre vergini per la Lega, che non ha mai avuto sedi, responsabili, sezioni al di sotto delle Marche, e che dunque paga lo scotto della novità). A Chieti la lista «Noi con Salvini» ha raccolto solo 508 voti, pari al 2,08%. Anche nel Lazio si fatica. A Colleferro non va oltre l'1,3% (in coalizione per il candidato sindaco Silvano Moffa, l'ex sottosegretario ex finiano...).

In Basilicata, a Matera prossima capitale europea della cultura, la versione sudista della Lega si ferma allo 0,60%, mentre il candidato salviniano Antonio Cappiello, imprenditore-artigiano, recupera qualcosa di più (1,06%). Ancora in Puglia ma per le comunali, a Manfredonia «Noi con Salvini» arriva allo 0,9%, tra gli ulivi e i trulli di Carovigno acciuffa l'1,6, senza eleggere sindaci neppure lì. Un po' meglio va in Sicilia, dove tra la lista propria e i candidati civici si strappano una decina di consiglieri comunali. «Un risultato eccezionale» esulta il segretario nazionale di «Noi con salvini» nonché delegato per lo sbarco in Sicilia, il catanese Angelo Attaguile, deputato della Lega (viene dal Mpa di Lombardo), figlio d'arte politica (il padre Gioacchino è stato ministro Dc). Per sfondare sull'isola si è puntato sull'esasperazione da sbarchi. E qualcosa si è mosso. Ad Agrigento, in piena terra alfaniana, il partito di Salvini in versione meridionale ha fatto forse uno dei suoi migliori risultati, 3,4% (1.124 voti), e ancor di più per il candidato, il trevigiano Marcolin, 9,1%. Un consigliere lo prendono a Villabate (Palermo), con il 6,4%. A Milazzo, nel messinese, il candidato è ultimo nelle preferenze (1,26% la lista).

A Gela il salviniano Antonio Giudice non va oltre l'1,05%, meglio fa a San Giovanni La Punta l'ex vicesindaco Lorenzo Seminerio (11,77%, fuori ballottaggio), con la lista di Salvini al 5,20%. Numeri più incoraggianti che altrove. Salvini aspetta tutti i nuovi leghisti-sudisti a Pontida, per una kermesse molto diversa dal solito. Ma per un vero sbarco al Sud serve ancora tempo.

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