Salvini prova a fermare in extremis il governo dell'inciucio. Da Castel Volturno il vicepremier tiene ancora aperta la porta ad un'intesa con gli alleati dei 5 Stelle. Tra gli obiettivi del leader della Lega potrebbe esserci quella di un grande rimpasto di governo in cui far posto ai ministri del Sì, coem lui stesso li ha definiti intervenendo nel piccolo centro della Campania. La prima frenata sul fronte della rottura irreparabile arriva con questa frase: "Bugia. E' falso. E' una bugia che io abbia mai detto al presidente Conte di voler staccare la spina al governo". Salvini dunque prova a sterzare. La paura di restare vittima di un "trappolone" è sempre più grande. Del resto lo stesso suo braccio destro, Giorgetti, ieri ha lanciato una stoccata al leadder rimproverandolo di aver sbagliato i tempi dell'apertura della crisi.
Salvini attende una telefonata. Un geston da parte degli alleati che possa testimoniare la voglia di andare avanti insieme: "Vedremo, ogni giorno ha la sua pena. Il mio telefono è sempre acceso, sono la persona più paziente del mondo. Certo, o c’è un governo che governa, e fa le cose, senza troppi no, o si va al voto. Se si sciolgono le Camere la prossima settimana si può andare al voto entro fine ottobre, come accade in altri Paesi, e fare la finanziaria entro la fine dell’anno". Dietro queste parole c'è dunque, molto probabilmente, la volontà di non mollare la presa sull'esecutivo e soprattutto di cercare l'inversione di marcia all'ultimo minuto quando già il governo giallorosso dietro le quinte comincia a prendere forma.
Di Maio per il momento però risponde in modo duro e lascia poco spazio ad una ricucitura: "Salvini "ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino. Buona fortuna!". Martedì il redde rationem in Aula.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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