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Salvini chiude la porta: no a governi arlecchino. E attacca sull'aborto

Il leader: «Non si prendano i pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile»

Salvini chiude la porta: no a governi arlecchino. E attacca sull'aborto

«Una Lega in un governo elettorale? Non siamo a disposizione di governi arlecchini. Tutto ciò che può portare a elezioni mi interessa, tirare a campare no»: Matteo Salvini ha le idee chiare e di fronte all'ipotesi di un Conte ter storce la bocca. Lo ha detto ieri a margine dell'evento «Roma torna Capitale», che ha visto all'Eur radunarsi oltre duemila romani.

«L'economia italiana è ultima - ha detto il leader della Lega -. Al posto di pensare a comprare senatori, dovrebbero pensare a questo». Per lui i membri dell'attuale esecutivo sono «litigiosi incapaci. Penso - ha proseguito - che il 99% degli italiani abbia capito che questo governo è unito dall'odio per Salvini e dal non voler mollare le poltrone. Non vanno avanti troppo». Su Roma non ha dubbi: «Dopo Marino e Raggi c'è tanto da fare. È motivo di orgoglio il fatto che la Lega sia protagonista del cambiamento». E proprio a Roma la Lega aprirà presto una sua sede nazionale, in via della Panetteria, a due passi da Fontana di Trevi.

Per ora il nome del candidato a sindaco per le elezioni del 2021 non si fa. Ma Salvini ha specificato che non conta l'appartenenza politica: «Una donna? Ci sono tante persone tra cui scegliere - ha chiarito -. Tanti romani che si stanno mettendo in gioco, imprenditori, medici, professionisti, studenti. Qualche idea ce l'ho. La Lega vuole un sindaco di Roma in gamba. A vincere è sempre la squadra». Insomma, è aperto a ogni possibilità. Tra i fischi verso la Raggi e Zingaretti, diversi i rappresentanti delle società di servizi, della sanità, delle categorie commerciali. Tutti hanno avanzato proposte. Hanno raccontato come la Capitale sia ingessato dalle scelte sbagliate di un sindaco che continua a infischiarsene dei cittadini. Con stazioni della metro chiuse da quasi un anno, mobilità bloccata, sanità paralizzata dalle liste di attesa, rifiuti che non vengono ritirati perché «i centri di raccolta sono pieni e i mezzi vengono sfruttati per il 55 per cento». Numerose le proposte avanzate, come una raccolta differenziata vera, i medici di quartiere, per snellire i pronto soccorso. E proprio sui pronto soccorso il leader leghista ha scagliato la freccia più appuntita: «Ci sono state donne non italiane che ci sono andate sei volte per abortire: non sono un bancomat della sanità, né la soluzione a uno stile di vita incivile».

Salvini ha chiesto con forza che nel programma per Roma 2021 al primo punto ci sia una «città aperta ai disabili dimenticati che non possono uscire di casa». Ha quindi assicurato: «È solo questione di tempo, ma noi vinceremo. Oggi ho preso un caffè con Lotito. Preferisco perdere sul campo di pallone, ma mandare a casa Conte e la sua compagnia». Quando si vota? «Prima si vota meglio è e la Lega non è disposta a giochini da palazzo».

Ieri è intervenuto anche Maurizio Leo, candidato del centrodestra alle elezioni politiche suppletive a Roma: «È una sfida difficile ma se vinciamo riusciamo a mandare a casa il ministro dell'Economia, il numero due di questo governo». Salvini ha concluso il suo dibattito parlando del rinvio a giudizio per il caso Gregoretti: «Domani la giunta per le autorizzazioni dovrà infatti procedere per un altro sequestro di un'altra ong. Provate a immaginare se un marinaio di una ong italiana - ha concluso - avesse raccolto 150 migranti, fosse entrato in porto ad Amburgo e avesse speronato una motovedetta tedesca. Secondo voi che fine avrebbe fatto? In Italia la Rackete fa l'eroina da Fabio Fazio».

E ha assicurato: «Vinceremo, è solo questione di tempo».

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