Matteo Salvini vola a Bruxelles per ribadire la posizione della Lega in Europa nel campo sovranista. Il leader del Carroccio, nel corso della conferenza stampa, ha piantato nuovamente i paletti su alcune questioni chiave, tra cui quella del Mes: "Noi siamo sempre intervenuti, e questo penso che neanche il presidente Conte possa smentirlo o il ministro Tria possa smentirlo, per dire di no a questa trattativa e alla chiusura di questa trattativa in momenti ufficiali e privati". E ha lanciato un avvertimento chiaro al premier Giuseppe Conte: "Ci sarà un voto in aula settimana prossima. Noi siamo in tutte le piazze italiane nel weekend a spiegare, ad ascoltare, a raccogliere firme e quindi la posizione di Conte dovrà essere chiara la settimana prossima". La posizione della Lega è allineata a quella del Movimento 5 Stelle, che ora chiede modifiche urgenti alla riforma: "Noi non abbiamo cambiato posizione rispetto a sette anni fa. Eravamo contro allora. Siamo contro le modifiche oggi. Dal nostro punto di vista non è emendabile. È da bloccare, punto".
Per quanto riguarda il debito pubblico dell'Italia ha confermato come l'unico modo per incidere significativamente è quello di ridurre le tasse: "Ne ero convinto quando ero al governo, ne rimango convinto all'opposizione e ne rimarrò convinto quando torneremo al governo, mi auguro il prima possibile". A suo giudizio occorre urgentemente "ridurre il carico fiscale e burocratico a carico delle imprese e delle famiglie italiane. Ogni altro tipo di intervento non può che aumentare il debito pubblico".
"Cordone sanitario sovietico"
L'ex ministro dell'Interno ha ribadito che si manterrà saldo nel campo sovranista: "La nostra collocazione rimane coerentemente per un’Europa diversa, più vicina al lavoro e alla crescita umana economica e sociale dei popoli, delle donne e degli uomini. Stiamo contaminando con le nostre proposte i cambiamento le altre famiglie politiche. Ma noi stiamo bene dove stiamo".
"Non è sano parlare di cordone sanitario. È sovietico. Ritenere che decine di milioni di cittadini europei che hanno espresso liberamente il proprio voto siano degli appestati che vanno isolati sanitariamente è quanto di meno democratico c’è sulla faccia della terra", ha tuonato Salvini relativamente al blocco imposto al suo schieramento da ogni incarico europeo. Il segretario federale della Lega ha espresso la propria rabbia sottolineando come parlare di cordone sanitario nei confronti di deputate e deputati eletti sia "di una volgarità, di una violenza, di un odio e di una supponenza imbarazzanti".
"Mi vergognerei se qualcuno nel mio gruppo avesse parlato di cordone sanitario. Dovrebbe essere curato qualcuno che parla di cordone sanitario", ha concluso tra gli applausi dei deputati europei della Lega.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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