Salvini fa il premier. Parla pure di economia e scavalca i ministri

Il leghista mattatore: via il tetto al contante, flat tax da subito, cedolare secca per i negozi

Salvini fa il premier. Parla pure di economia e scavalca i ministri

Ha detto che abolirebbe il tetto al contante. Che la flat tax partirà dal 2019, anche se solo per le imprese. Ha confermato il superamento della riforma Fornero. Poi un paio di fuorisacco rispetto al «contratto di governo». Pesanti e attesissimi dai commercianti. Via l'Imu sui negozi sfitti, sì alla cedolare secca sui negozi. Matteo Salvini a tutto campo all'assemblea di Confesercenti. Se la platea dei commercianti la settimana scorsa era stata monopolizzata dal ministro Luigi Di Maio, ieri è stato il leader della lega il mattatore all'assemblea della seconda confederazione del settore. A differenza del collega pentastellato, il ministro dell'Interno si è mosso da premier.

«La cedolare secca ha funzionato per portare ordine nell'affitto privato, perché non portarla anche nel settore commerciale», ha detto durante il suo intervento. Poi, «è una follia il pagamento dell'Imu su un negozio sfitto». Misure futuribili? A sentire Salvini no. «Non le faremo in un quarto d'ora, datemi qualche mese e vedremo di farlo». Tradotto, queste misure non faranno parte del decreto pro crescita che sta preparando il ministero dell'Economia, ma potrebbero finire nella Legge di Bilancio in ottobre. La novità è che queste misure erano parte del programma del centrodestra, ma non dell'accordo di governo stretto tra Movimento cinque stelle e Lega.

Salvini ha preso un'iniziativa ben più pesante di quella di Di Maio, che a Confcommercio aveva promesso la sterilizzazione degli aumenti Iva, che comunque faceva parte dell'accordo di maggioranza.

Le misure annunciate da Salvini sono state accolte come una novità molto positiva da commercianti e proprietari. «Vanno nella giusta direzione», ha dichiarato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.

Il leader della Lega ha confermato l'intenzione di «smontare pezzo per pezzo» la legge Fornero, puntando su quota 100.

Ma Salvini ha toccato altri temi, cari alle imprese. Sul fisco: «Se fosse per me, non ci sarebbe alcun limite alla spesa in denaro contante: ognuno è libero di spendere come vuole, quanto vuole, pagando come vuole». Ma in questo caso non è un annuncio. Più un posizionamento su un tema che non è in agenda. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria è alle prese con la richiesta della maggioranza di abolire lo «spesometro» e lo split-payment. È invece un impegno quello sulla riforma del sistema di tassazione. Salvini ha annunciato «la flat tax, partendo già dal 2018 dai redditi degli imprenditori per poi arrivare alle famiglie».

È di ieri uno studio della Commissione europea dal quale emerge che l'Italia è il Paese nel quale l'aliquota d'imposta implicita sul lavoro più alta dell'Unione europea: al 42,6%, davanti a quello Belgio, all'opposto di Bulgaria (23,5%), Malta (23,8%) e Cipro (25,6%). La stessa Confesercenti ha lanciato un allarme. L'incertezza politica è costata all'economia circa 5 miliardi di euro in mancata crescita e una flessione dei consumi per 3,9 miliardi.

Tra le ricette per la ripresa alla confederazione dei commercianti (un tempo considerata vicina alla sinistra) c'è anche la flat tax che, «riporterebbe dunque, dopo dieci anni, i consumi degli italiani ai livelli pre-crisi». Necessario anche evitare l'aumento dell'Iva. Secondo la presidente della confederazione Patrizia De Luise, «brucerebbe più di 20 miliardi di consumi delle famiglie».

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