Salvini faccia a faccia con Le Pen. "Insieme per cambiare l'Unione"

Il vicepremier a Bruxelles incontra i leader di Identità e Democrazia per costruire una nuova maggioranza. Ma non i tedeschi di Afd: "Restano fuori dal gruppo"

Salvini faccia a faccia con Le Pen. "Insieme per cambiare l'Unione"
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Matteo Salvini in missione a Bruxelles per «rivoluzionare» l'Europa. Cambiarla. Un lungo faccia a faccia con i leader del gruppo di Identità e Democrazia per costruire una nuova maggioranza europea. Che rispetti la volontà degli elettori. Un incontro blindato, riservatissimo. Lontano dagli occhi e dalle orecchie indiscrete del Parlamento europeo. Meglio un hotel della capitale belga. Prima un faccia a faccia con il nuovo volto forte della Francia: Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National che, con il suo 32%, ha mandato in crisi Emmanuel Macron. Sorridente, decisa, come soprabito una cappa blu notte, sotto un maglione blu elettrico come i colori del suo partito. Che oltralpe vola. Selfie e strette di mano al suo arrivo in aeroporto a Bruxelles. Poi, in hotel, la foto con l'amico Matteo e il patto per unire tutte le forze di centrodestra anche in Europa. «Nessuna apertura a sinistre ed eco-fanatici» è il messaggio che filtra dall'incontro tra i due leader. Pareti grigie, sul tavolo scuro qualche blocchetto per gli appunti e una cartella con dentro il nuovo destino dell'Europa. «È una vergogna che Ursula e i suoi amici provino a costruire lo stesso inciucio, nonostante il voto molto chiaro dei cittadini europei» ha esclamato Salvini. Il messaggio è chiaro: per la vecchia Europa non c'è più spazio. Poi l'incontro con gli altri leader del gruppo: Geert Wilders, del Pvv, pronto a prendere in mano le redini del governo olandese dopo mesi di stallo e trattative. Presente anche il ceco Tomio Okamura, di Libertà e Democrazia Diretta che, sui suoi canali social, chiede agli elettori di incrociare le dita. «Stiamo cambiando l'Europa» scrive nella didascalia di un video pubblicato su X, dove i leader di Identità e Democrazia, riuniti a cerchio, si vedono sorridenti. Si sente qualcuno fare una battuta su Macron e la sua sonora sconfitta. Al tavolo anche l'austriaco Harald Vilimsky, il belga Gerolf Annemans con Tom Van Grieken, il danese Morten Messerschmidt e il portoghese André Ventura. A mancare solo i tedeschi di Afd. Anche loro tema dell'incontro, bisogna decidere se farli rientrare nel gruppo dopo la sospensione a causa di alcune dichiarazioni di Maximilian Krah sulle SS. «Per ora nessuna novità, restano fuori dal gruppo» assicura il leader della Lega. Sul tavolo anche i dieci seggi conquistati da Fidesz, il partito di Viktor Orban, che potrebbe avvicinarsi al gruppo di Identità e Democrazia facendo lievitare così il numero dei seggi del gruppo: da 58 a 68. Mica pochi! Un passaggio importante, anche perché sarà proprio l'Ungheria dal primo luglio a prendere la guida del Consiglio dell'Unione. Un numero da far valere, che deve pesare per il futuro dell'Europa. L'obiettivo ambizioso di Matteo Salvini è quello di creare una maggioranza «italiana» anche a Bruxelles. Esportare il nostro modello. Identità e Democrazia, i conservatori di Ecr e i popolari europei del Ppe insieme per arginare i socialisti e le sinistre. Per dire no ad un nuovo mandato ad Ursula von der Leyen. Una manovra non facile viste le reticenze da parte dei membri del Partito Popolare Europeo, già al lavoro per una soluzione «moderata».

«Non possiamo dialogare con chi è contro l'idea stessa di Europa» ha detto ieri in favore di telecamere il ministro azzurro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Un avvertimento, forse. Non è escluso, però, che Salvini abbia fatto da pontiere tra Marine e Giorgia per agevolare il dialogo tra le due donne. Tra le due leader in corsa per cambiare questa Europa.

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