Porte girevoli alla Camera dei deputati. Non è un bel giorno per Forza Italia che perde tre suoi rappresentanti. Laura Ravetto, una veterana, dall'aprile del 2006 in Parlamento con gli azzurri, Federica Zanella e Maurizio Carrara al primo mandato parlamentare, dicono addio e approdano alla Lega.
«Ringraziamo Silvio Berlusconi per averci dato la possibilità di tradurre le nostre competenze e il nostro sentire in azioni politiche concrete. In qualità di eletti su collegi uninominali con i voti di tutto il centrodestra tuttavia viviamo con disagio le sempre più ampie aperture al Governo e gli ammiccamenti con il Partito Democratico. Prendiamo atto che Forza Italia ha altresì perso quella forza propulsiva che l'aveva portata a essere luogo di aggregazione per tutto il centrodestra e riteniamo che quel luogo di aggregazione sia oggi rappresentato dalla Lega di Matteo Salvini che crediamo possa essere il miglior interprete della rivoluzione liberale».
I vertici del partito, Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, preferiscono non commentare. Chi ha avuto modo di confrontarsi con il presidente del partito fa sapere che la delusione c'è, ma in questo momento è importante che chi resta in Forza Italia lo faccia con piena convinzione. «Meglio così» è il ragionamento che filtra «chi non ci crede più e non conosce lealtà nei confronti del partito e degli elettori che lo hanno eletto è meglio che se ne vada e lasci spazio a energie nuove e a chi ha voglia di fare». In ambienti azzurri si fa anche notare come in passato Laura Ravetto - l'addio comprensibilmente più doloroso - avesse chiesto a Berlusconi in alcune dichiarazioni di incarnare un ruolo «moderato e riformista», aggiungendo che Salvini non poteva essere «l'allenatore che decide la strategia per tutti». La parlamentare di Cuneo, però, per il momento preferisce non commentare. Si limita a scrivere su Twitter: «Da oggi comincia una nuova sfida politica», accompagnando il post con una foto che la ritrae con Matteo Salvini, cinguettio ripreso dalla Lega con un «Benvenuta». Ed è proprio l'accoglienza leghista a suscitare perplessità dentro Forza Italia alla luce di un patto non scritto con Matteo Salvini per evitare i cambi di casacca dentro il centrodestra.
Reazioni più affilate arrivano per l'addio di Maurizio Carrara, con un tweet a sorpresa di Carlo Calenda. «Per capire come siamo messi in Parlamento uno dei deputati di FI passato oggi alla Lega aveva chiesto di venire da noi perché non posso stare in un partito che si fa comandare da Salvini. Per fortuna non se n'è fatto più nulla». Pare, però, che questo percorso di avvicinamento si fosse interrotto da qualche settimana, quando il deputato e imprenditore fiorentino aveva preso atto che la collocazione di Calenda nel centrosinistra, seppur critica, non era in discussione. L'addio di Carrara suscita perplessità tra i parlamentari toscani di Forza Italia. «Mi spiace che non abbia ripagato la fiducia che il presidente Berlusconi gli aveva dato, candidandolo due anni e mezzo fa alla Camera» dice Massimo Mallegni. «Resto sdegnata dalla totale assenza di riconoscenza verso Berlusconi che ha dato all'imprenditore toscano l'opportunità di entrare in Parlamento senza avervi mai militato» dichiara Erica Mazzetti.
Andrea Ruggieri, infine, respinge in maniera perentoria il tentativo di giustificare gli addii immaginando un ingresso azzurro nel governo, ma invita a una riflessione: «Non voterò mai una fiducia a un governo con i grillini. Lo sanno anche i muri». Ma, aggiunge, «non si può liquidare tutto, addii compresi, con un'alzata di spalle».
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