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Salvini, ora Grasso evoca il fascismo: "Olio di ricino..."

L'ex presidente del Senato, Pietro Grasso, ritwtitta il post di Salvini con cui annunciava la chiusura dei porti ai migranti. E sulla didascalia scrive: "Olio di ricino su tela"

Salvini, ora Grasso evoca il fascismo: "Olio di ricino..."

La decisione di Matteo Salvini di chiudere i porti italiani alla nave aquarius di Sos Mediterranée con 600 migranti a bordo ha scatenato l'immediata reazione della sinistra.

Prima il Pd, cheha accusato il ministro dell'Interno di "violare i diritti umani" dei migranti. Poi Laura Boldrini, che con un tweet ha messo sotto accusa la politica del leghista che - dice - un giorno "ci chiuderà in casa". E adesso anche il suo compagno di partito Pietro Grasso affonda il colpo contro l'inquilino del Viminale.

L'ex presidente del Senato sceglie twitter per rispondere al leghista. E lo fa condividendo la fotografia pubblicata dallo stesso segretario del Carroccio per lanciare l'hastagh #chiudiamoiporti. Nella didascalia, però, l'ex candidato premier di Leu scrive: "Museo della memoria futura. Come è iniziata?". Olio di ricino su tela 2018". Frasi che rievocano in maniera chiara ed evidente il Ventennio fascista.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche le dichiarazioni dei vertici del Partito Democratico. Se Matteo Orfini, presidente del Pd, si è limitato a dire che la decisione di Salvini fa "perdere la civiltà", molto più duri sono stati gli interventi di Martina. Il reggente dei dem ha chiesto a Conte di assumere "un'iniziativa di fronte a quello che sta accadendo dopo le scelte di Salvini". "Il nostro Paese sino a qui ha saputo unire sicurezza e accoglienza - ha detto Martina - Gli sbarchi si sono ridotti dell'80% dall'anno scorso, non c'è nessuna emergenza ora. L'Italia non va lasciata sola e oggi più che mai non servono drammatici braccio di ferro tra Paesi ma soluzioni coordinate.

Chiudere i porti in questo modo può portare solo a gravi rischi umanitari".

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