Salvini promette: "Avanti con le misure, stop a Fornero e flat tax"

Il ministro dell'Interno ha fatto il punto sulla manovra: "Anche pace fiscale e meno burocrazia. Gli italiani ci premiano per chiarezza e coerenza"

Salvini promette: "Avanti con le misure, stop a Fornero e flat tax"

"Siamo persone serie, il governo nasce per durare a lungo. Gli italiani ci premiano per chiarezza e coerenza, quello di oggi è stato il primo di una serie di incontri. Abbiamo discusso su numeri, conti e tempi per realizzare nell'arco della legislatura le nostre proposte per famiglie e imprese". Lo ha affermato il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, che questa mattina ha riunito i vertici del Carroccio al Viminale per fare il punto sui temi economici, in vista della manovra.

Il leader della Lega ha poi precisato: "Smantellamento della legge Fornero, flat-tax, pace fiscale e chiusura delle liti con Equitalia, meno burocrazia per aziende e partite Iva, eliminazione delle accise più vecchie sulla benzina, interventi a favore dei Comuni, grande piano nazionale di manutenzione ordinaria e straordinaria". Nel corso del vertice si è parlato infatti anche delle opere infrastrutturali. L'orientamento è quello di posticipare le grandi opere e di partire dalle misure urgenti per la manutenzione del territorio. In serata il leghista ha poi aggiunto: "Saremo rispettosi degli impegni presi con gli italiani", anche sulla "quota 100 per mandare in pensione chi ne ha diritto e dare posti di lavoro ai giovani".

Martedì prossimo si terrà un altro incontro in vista della manovra. Nel frattempo è stata studiata una sorta di tabella di marcia sulle riforme da portare avanti, spalmandole su tutta la legislatura. Dalla riunione leghista al Viminale trapela però anche l'intenzione di non strappare con l'Ue. Soprattutto per quanto riguarda il vincolo del 3%. Uscendo da Palazzo Chigi dopo il vertice sulla Libia, Salvini ha detto: "Vedremo di rispettare tutte le regole tutti i vincoli e tutti gli impegni presi, perché si può fare far crescere questo paese e far star meglio gli italiani senza irritare coloro che ci osservano dall'alto". E ancora: "Lo sforamento per noi non è affatto un tabù – avrebbe detto uno dei partecipanti – ma non vogliamo andare sopra il 3%. Certo, capire oggi se faremo l'1,7% o il 2,9% è impossibile".

E secondo L'Agi "chi ha partecipato alla riunione tiene a sottolineare che, nel momento in cui si inviano segnali di stabilità, sia comunque possibile negoziare con l'Europa per arrivare a 'strapparè un deficit al 2,2% del Pil, partendo da una richiestà del 2,5%".

Unica incertezza, il costo finale della manovra: "Stiamo facendo i conti", si è limitato a dire Salvini.

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