Salvini va allo scontro finale. Spunta l'ipotesi voto a marzo

Il vicepremier prova a ricucire con Di Maio dopo lo strappo sulla prescrizione. Ma nel Carroccio c'è voglia di urne

Salvini va allo scontro finale. Spunta l'ipotesi voto a marzo

Il braccio di ferro tra Lega e Movimento Cinque Stelle va avanti. La partita si gioca su due fronti. Il primo è quello che riguarda il dl Sicurezza su cui il governo ha posto la fiducia, il secondo è quello del dl anticorruzione in cui c'è la battaglia per lo stop alla prescrizione dopo la condanna in primo grado. il dl Sicurezza è il fiore all'occhiello della proposta leghista di governo e quello della prescrizione è invece diventato un vessillo dei grillini manettari. Su questo campo si gioca la nuova partita del governo che ha ormai le sembianze di un atleta che affronta un percorso a ostacoli correndo il rischio di cadere, prima o poi, nel fiume. In queste ore concitate, come ha ricordato ilGiornale, dalla sponda leghista c'è anche chi si prepara al piano B che potrebbe portare ad un governo con il centrodestra.

Salvini per il momento ostenta serenità: "Il decreto sicurezza e immigrazione sarà un passo avanti. Sono felice. Mi ero impegnato ad approvare questo decreto che porta più sicurezza nelle nostre città, che mette un argine all’immigrazione fuori controllo e rispedisce a casa furbetti e delinquenti. Ci siamo. C’è un decreto sicurezza e immigrazione che sarà un passo in avanti. C’è una maggioranza forte, stabile, coesa di cui vado orgoglioso". Non è dello stesso parere però Di Maio che di fatto non arretra sul fronte della prescrizione: "Questa mattina colazione con il minstro Bonafede per fare il punto sulle misure anti corruzione che presto saranno discusse in parlamento: carcere per i corrotti, daspo ai corrotti, prescrizione dopo il primo grado di giudizio dei processi penali. Quest’ultima è una nostra battaglia fondamentale". Parole chiare che lasciano intendere quanto sia ormai fondamentale per i pentastellati proseguire sulla strada della riforma della giustizia. Ma in questo quadro iniziano già a correre le voci.

Come riporta il Corriere tra i leghisto ormai c'è agitazione. E di fatto qualcuno, come Paolini, inzia a tracciare il percorso: "Si corre verso il voto anticipato. Ma non a giugno, a marzo". I colpi di scena sono dietro l'angolo.

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