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Santori continua a parlare di oche: "Voi siete dei tromboni"

La sardina rivendica il discorso sulle oche: "Mi si è spezzata la voce". Poi sbotta: "Attaccato da tromboni cinici e aggressivi, pronti a sminuire e ridicolizzare i gesti di rispetto"

Santori continua a parlare di oche: "Voi siete dei tromboni"

Il recente discorso tenuto da Mattia Santori nell'aula consiliare del Comune di Bologna ha suscitato le reazioni più disparate sul web, tra chi lo difende per il gesto di solidarietà e chi lo accusa di aver sottratto tempo prezioso a questioni di maggiore priorità. Il leader delle Sardine però non indietreggia: anzi, rivendica quanto fatto nelle scorse ore e con orgoglio rilancia la scelta di esprimere pubblicamente la vicinanza al consigliere Davide Celli per la morte delle sue oche. Non si pente affatto della sua decisione, nonostante la valanga di critiche e meme.

Santori non si pente

Di certo non stiamo parlando di un reato di cui vergognarsi, di pene da scontare o di un precedente assai pericoloso. Il punto è questo: nessuno mette in dubbio il dolore provato dal consigliere Celli per le sue oche che sono state sbranate da due cani scappati dal controllo del padrone, ma in molti si chiedono se fosse davvero opportuno impiegare quei minuti per ribadire solidarietà su questo fatto. Non bastava un cordoglio in privato? Era davvero necessario un intervento del genere in consiglio comunale?

Per Santori evidentemente sì. Il leader delle Sardine, eletto tra le fila del Partito democratico, sostiene che quella è stata l'occasione anche per sollevare il tema della "scarsa consapevolezza" che si ha sulle razze canine molossoidi. "Durante l'intervento mi si è spezzata la voce, perché conosco bene Davide e so quanto sia doloroso per un animalista come lui perdere i propri animali a causa di altri animali", spiega il fondatore dei pesciolini.

Santori si è detto consapevole fin da subito che le sue dichiarazioni avrebbero suscitato scalpore, provocando reazioni soprattutto sul web. Eppure ha preferito andare dritto per la propria strada, ma ora denuncia di essere "perculato dai soliti account di politici, influencer e opinionisti" sia per il contenuto del suo intervento sia per le presunte lacrime. Sebbene le sensazioni provate non siano delle migliori, non ha alcuna intenzione di rivedere la sua mossa: "Lo rifarei? Assolutamente si".

Lo sfogo della sardina

Il leader delle Sardine ha lanciato una sorta di monito verso se stesso, ricordando che in passato diverse volte si è lasciato censurare "per la paura di essere criticato da quei tromboni che hanno fatto del cinismo, dell'aggressività e della disinformazione la chiave del proprio successo professionale". A questo punto però ha scelto di cambiare registro e di uscire pubblicamente su questa tematica, anche perché fare politica attiva significa pure difendere i propri ideali e non rinnegarli. Strano se lo sia ricordato solo ora, viste le lezioni politiche propinate costantemente (dall'inizio) dalle Sardine.

Santori non ha perso occasione per lanciare altre stoccate all'indirizzo dei suoi avversari politici, in particolare verso Matteo Salvini, dicendosi convinto che da una parte ci sarà chi continuerà a considerare "più strategico farsi i selfie con i cagnolini" e che non vedrà l'ora di "sminuire e ridicolizzare i gesti di rispetto e vicinanza". Quello di Santori è un invito ad avere un approccio più umano alla politica, senza dare retta agli schieramenti di parte.

Una lezione tanto teorica quanto retorica, pronta a essere abbandonata quando sarà lui a scagliarsi per l'ennesima volta contro i suoi "nemici" politici.

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