"Sarà un cambio di passo". Azzurri delusi per Tajani

Berlusconi fa gli auguri al governo e spegne le polemiche dei filo-sovranisti: "Forza Italia è una"

"Sarà un cambio di passo". Azzurri delusi per Tajani

Nel giorno del giuramento del nuovo esecutivo, Silvio Berlusconi affida ai social il suo «più vivo augurio di buon lavoro al presidente Draghi e a tutto il governo». Un gesto di cortesia verso quel governo di unità nazionale che Forza Italia ha invocato con forza, offrendo immediatamente la propria disponibilità.

Qualche scoria per il metodo utilizzato per la formazione del governo, però, non è stata ancora smaltita. Certo c'è la soddisfazione di essere tornati in partita e al centro della scena, ma gli azzurri avrebbero voluto maggiori informazioni dal premier incaricato su squadra e programma. Una parte di Forza Italia poi ritiene che sia stata privilegiata l'ala più moderata rispetto a quella più filo-sovranista e sia stata sovrarappresentata la Camera rispetto al Senato. Ma soprattutto le perplessità si appuntano sul mancato coinvolgimento di Antonio Tajani, una personalità che di concerto con Draghi avrebbe potuto contribuire ad aumentare il prestigio europeo e internazionale dell'esecutivo. L'ex presidente dell'europarlamento era predestinato a un ministero importante, ma Luigi Di Maio ha resistito sugli Esteri e il Pd ha alzato il muro sulla Difesa. Draghi a quel punto ha deciso di non offrire altri dicasteri di quel peso e Tajani ha rinunciato a una poltrona di seconda fascia, preferendo rimanere a occuparsi del partito. Una decisione a cui ha contribuito la scelta degli altri leader di partito di restare fuori dalla squadra.

La delusione di Forza Italia viene motivata anche con la matematica, visto che gli azzurri in Parlamento hanno un numero di parlamentari che tra Camera e Senato supera quello del Partito Democratico, premiato con ministeri pesanti. Ma Berlusconi, parlando con i suoi, fa sapere che «sarà il più convinto sostenitore del governo Draghi se, come credo, rappresenterà davvero un cambio di passo». E che «non esiste da noi un'ala moderata contrapposta a un'ala sovranista: tutta Forza Italia è parte del centrodestra e non c'è nessuna differenziazione».

Dopo l'ingresso nel governo di Mariastella Gelmini si è aperta anche la corsa alla successione per l'incarico di capogruppo (oltre che per il ruolo di vicepresidente della Camera lasciato libero da Mara Carfagna). A svolgere il ruolo di «facente funzioni», sarà il vicepresidente vicario del gruppo Roberto Occhiuto. Il deputato calabrese è però favorito come candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria, dopo la scomparsa prematura di Jole Santelli. Le elezioni sono previste per il prossimo 11 aprile. Con ogni probabilità sarà lui a reggere le redini del gruppo fino a quando non verrà chiuso l'accordo sul nome su cui scommettere per il voto calabrese. Un accordo complessivo nel quale potrebbe entrare anche la partita interna al centrodestra dell'eventuale rinnovo delle commissioni di garanzia, richiesto anche in chiave tattica da Fratelli d'Italia, ma contestato anche a livello di fondatezza giuridica da Forza Italia. La decisione sulle Amministrative dovrebbe essere imminente e potrebbe chiudersi dopo che Mario Draghi avrà incassato la fiducia dai due rami del Parlamento.

A quel punto è probabile che la scelta del nuovo capogruppo possa cadere o sul portavoce unico dei gruppi azzurri, Giorgio Mulè, oppure sull'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo che in queste ore ha ricevuto telefonate e attestati di stima da parte dei colleghi.

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