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"Sarò un caterpillar". La battaglia di Calderoli

Calderoli pronto a portare avanti il progetto delle autonomie. Dalle Ong al decreto rave, il commento del ministro alle prime azioni del governo

"Sarò un caterpillar". La battaglia di Calderoli

Lo abbiamo visto recentemente ricoverato all'Istituto Oncologico Veneto per dei controlli, trattenuto da improrogabili appuntamenti medici ma non per questo meno attento alle necessità del Paese: le battaglie di Roberto Calderoli, neo ministro degli Affari regionali, sono due, una per la sua salute, l'altra per l'Italia.

Intervistato da La Stampa, il rappresentante della Lega si definisce "un caterpillar", e già questo dice molto della sua personalità.

L'autonomia

L'obiettivo di Calderoli, per questo suo mandato, è quello di arrivare alla realizzazione di una legge attuativa per le autonomie, qualcosa di atteso da ben 5 anni. Un progetto dove non mancheranno malumori e proteste, ma il ministro si dice pronto a confrontarsi con tutti.

"Se arriveranno dei no pregiudiziali, io andrò avanti comunque", annuncia. "L'iter della legge per le autonomie partirà entro Natale. Il mio obiettivo è di chiudere la partita entro il 22 ottobre 2023, giorno del sesto compleanno dei referendum. Ci tengo molto", precisa.

Nel prossimo futuro, prosegue Calderoli, le Province saranno centrali, perché le Regioni dovranno necessariamente delegare. Il ministro parla di "ritorno dei consigli provinciali eletti dal popolo". Nel caso in cui una determinata Regione decidesse di non delegare, rischiando così di accentrare troppo potere, "resta l'articolo 120, che dà allo Stato poteri sostitutivi. Il paracadute c'è sempre. Lo Stato potrà sempre intervenire".

Rimane poi la possibilità di mantenere il vecchio sistema, laddove qualche Regione decidesse di non aderire.

Rischio divisioni col Sud?

Malgrado le polemiche che arrivano dal Sud Italia, il ministro rassicura: non ci saranno divisioni nel Paese. "Io voglio far correre le regioni del Nord e quelle del Sud", afferma. "Mi auguro che questa volontà di corsa sia naturale e spontanea nelle regioni del Mezzogiorno e che non debba arrivare io a farlo, perché io sono pronto. La Calabria di Occhiuto ha grandi possibilità, ad esempio, a livello energetico", spiega.

Sarà lo Stato a supervisionare tutto, grazie a una commissione paritetica, "con tre membri dello Stato e tre delle Regioni, che una volta l'anno monitorerà". Il progetto è ambizioso, ma il ministro non intende tirarsi indietro.

Migranti e Ong

In questi giorni, però, l'argomento maggiormente tratto riguarda l'immigrazione e il braccio di ferro con le navi Ong e i paesi d'Europa. "L'atteggiamento politico del Paese determina un maggiore o minore numero di partenze. Il messaggio che deve arrivare è questo: quando uno è irregolare, torna a casa", è il commento di Roberto Calderoli. La responsabilità delle persone che si trovano a bordo delle navi, del resto "è di chi li ha caricati".

Il ministro degli Affari regionali si dimostra scettico anche nei confronti di quel soccorso in mare sbandierato dalle organizzazioni non governative. "Credo di più a un trasferimento di soggetti che avevano un appuntamento per essere portati con le navi delle ong", afferma infatti senza mezzi termini. Le Ong, prosegue, rappresentano un problema a livello europeo e nazionale. Non è possibile continuare ad assecondare situazioni di illegalità.

Un punto fondamentale, spiega Calderoli, è quello di evitare le partenze. E come le si ferma? Intervenendo nei terroritori dall'altra parte del Mediterraneo. "La politica deve arrivare anche dall'altra parte del Mediterraneo, per far si che le partenze vengano ridimensionate", afferma.

Il tema sicurezza

Per quanto concerne il decreto anti-rave, che tanto sta facendo discutere, Calderoli dichiara di sottoscrivere quanto affermato dall'ex ministro Cancellieri, ossia che il provvedimento è stato emanato per dare un segnale. Dopo spetterà al Parlamento rimaneggiarlo.

"Serve qualche precisazione, ma per fugare dei dubbi, non per affermare diverse certezze", spiega il ministro.

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