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Sarà un Natale di sbarchi: a Lampedusa 340 in un giorno

L'isola di nuovo sotto pressione: "L'hotspot è sempre pieno". Oggi Sea Eye a Pozzallo con oltre 200 persone

Sarà un Natale di sbarchi: a Lampedusa 340 in un giorno

Nel silenzio più totale delle istituzioni sono ripresi gli sbarchi nel Sud Italia, con la complicità delle Ong che stanno facendo il carico di migranti per portarli nel Bel Paese. Sarà un Natale all'insegna dell'arrivo di clandestini soprattutto sull'isola di Lampedusa, dove la popolazione è esasperata. «L'hotspot è sempre pieno - attacca il coordinatore locale della Lega, Attilio Lucia -, fino all'altro ieri avevamo oltre 750 ospiti a Contrada Imbriacola. Ma il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese dove è? Cosa fa? Ci ha lasciati soli. Ci auguriamo tutti si dimetta quanto prima, perché la situazione non è più tollerabile». E in effetti sono anni che si ripete la stessa tiritera. Dopo i quattro approdi dell'altro ieri, con 196 nuovi clandestini che hanno messo piede sull'isola, ieri mattina una motovedetta della Guardia di finanza ha portato al molo Favaloro 29 persone, provenienti da Somalia, Sudan, Guinea e Senegal. Tra loro anche 4 donne. Il natante su cui viaggiavano, scrive l'Adnkronos, intercettato a circa 8 miglia dall'isola, è stato lasciato alla deriva. «Dopo i controlli sanitari di rito, sono stati condotti nell'hotspot di contrada Imbriacola, dove si trovano al momento 280 ospiti». In poco più di 20 ore sono 340 i migranti arrivati.

Tra i tanti arrivi si registra quello di un gommone di 7 metri, avvistato a 37 miglia dalla Guardia costiera, con a bordo 36 persone. Tra loro soltanto una donna. Poi un'altra imbarcazione con 54 immigrati, sempre provenienti da Paesi in cui non ci sono conflitti, come Sudan, Mali, Egitto, Etiopia, Gambia. E ancora 75 migranti, tra cui molti del Bangladesh. Il tutto mentre prosegue l'ipocrita mantra delle Ong che continuano a dire di aver «salvato» persone in mare. Esseri umani che se non partissero non avrebbero bisogno di essere recuperati mentre rischiano di morire. Gente che si mette in viaggio solo perché là, di fronte alle coste del Nord Africa, i taxi del mare si piazzano in attesa. Alarm Phone, il servizio di sos per i migranti, ha lanciato un appello a cui ha risposto Medici senza frontiere, che ha recuperato 27 persone.

L'altro ieri sera sempre Alarm Phone aveva diffuso la notizia che nella zona Sar di Malta vi fossero altre due barche con rispettivamente 30 e 40 persone.

Ieri ancora Msf ha soccorso 76 soggetti da un gommone. Attualmente sulla nave Geo Barents ai trovano 458 immigrati che sicuramente sbarcheranno in Italia. Stessa storia su Ocean Viking di Sos Mediterranee, che ha a bordo 114 persone tra le quali un bimbo di 18 mesi. E poi c'è Sea Eye 4, dell'omonima Ong tedesca, che si trova a 12 miglia da Porto Empedocle con 214 persone a bordo: oggi arriveranno a Pozzallo. I viaggi sono ripresi proprio a causa della loro presenza. Oltre ai primi due taxi del mare, è attualmente attiva anche la Rise Above. «Una settimana dopo il loro salvataggio - dicono da Sos Mediterranee - i migranti sono ancora in mare senza alcuna certezza sul loro sbarco. Secondo il diritto marittimo, i soccorsi sono completi solo quando i sopravvissuti sono sbarcati in un luogo sicuro (Place of Safety). La durezza delle condizioni climatiche invernali in mare, con basse temperature e umidità, rappresentano un'ulteriore difficoltà».

Da chiedersi quando capiranno la loro corresponsabilità nelle partenze.

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