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Le sardine aprono a CasaPound, ma poi si pentono: "Mai con loro"

Dopo l'apertura di Stephen Ogongo, il movimento prende posizione contro CasaPound e Forza Nuova: "Siamo antifascisti"

Le sardine aprono a CasaPound, ma poi si pentono: "Mai con loro"

Anche le sardine, nel loro piccolo, si pentono. E fanno marcia indietro. Stephen Ogongo, plenipotenziario del movimento che a Roma – almeno su Facebook – conta 140mila iscritti, aveva spalancato la porta in modo sorprendente alla destra italiana, estrema destra compresa.

Intervistato da Il Fatto Quotidiano, l'attivista 45enne e di origine keniote si era lasciato andare: "Secondo me me, almeno il momento, chiunque vuol scendere in piazza è il benvenuto. Che sia di sinistra, di Forza Italia o di CasaPound. Ai paletti penseremo dopo…". Un'uscita tanto forte quanto inaspettata e che non poteva certo passare inosservata. E che ha fatto partire una "valanga".

Un invito più o meno velato, quello dell'uomo di riferimento per tutte le sardine capitoline, che è stato prontamente raccolto dai diretti interessati. E infatti nella mattinata odierna, uno dei leader di CasaPound ha replicato. Queste, dunque, le parole di Simone Di Stefano: "L'apertura del leader delle Sardine di Roma stupisce ma va nella direzione del dialogo e noi da sempre ci confrontiamo con tutti. Al momento le Sardine sinceramente mi sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra ma noi siamo pronti ad andare in piazza, senza bandiere, come abbiamo per la manifestazione con Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, e porteremo le nostre idee. Ma sia chiaro, 'Bella Ciao' noi non la cantiamo…".

A tanti, però, non è andata giù l'apertura di Ogongo al movimento di estrema destra e i malumori, nei disparati gruppi Facebook della sardine, l'hanno fatta da padrone, costringendo i vertici a prendere ufficialmente posizione, bacchettando proprio Stephen Ogongo: "Ha commesso un'ingenuità. Ci dispiace che il concetto di apertura delle piazze sia stato travisato e strumentalizzato, ma non stupisce. In questo momento le piazze fanno gola a molti, lo avevamo già detto e lo ripetiamo. Rammarica che questo fraintendimento sia cavalcato da più parti. Ma è giusto dare una risposta netta".

Nella nota, postata su Facebook e firmata dai quattro fondatori, si legge anche: "Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai. Dal 14 novembre scorso centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza proprio contro quei partiti che con le idee e il linguaggio dei gruppi neofascisti e neonazisti flirtano in maniera neanche troppo nascosta".

Infine, il comunicato chiosa così: "Le sardine sono antifasciste. Le sardine continueranno a riempire le piazze. Si decida da che parte stare. Noi lo abbiamo già fatto".

La replica di CasaPound

Una giravolta che non è piaciuta ai diretti interessati. Il leader di CasaPound Simone di Stefano, all'Adnkronos, ha così commentato il passo indietro delle sardine: "Se è una piazza aperta e se per qualcuno, come il leader romano Ogongo, non c'è nessun problema riguardo alla presenza di Casapound immagino che non ci siano problemi per tanti altri.

Mi pare assurdo che un movimento già inizi con i diktat di leader e poi questi leader chi li ha nominati? Sono stati eletti democraticamente da un consesso di sardine?".

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