Saviano specula sul naufragio: "Senza ong ancora più morti"

Il commento affidato ad un post sui social di Roberto Saviano sul naufragio di Lampedusa: lo scrittore conferma la sua linea pro Ong e punta il dito contro le scelte compiute nel 2017 dall'allora governo Gentiloni

Saviano specula sul naufragio: "Senza ong ancora più morti"

Interviene anche Roberto Saviano sulle ultime vicende riguardanti l’immigrazione e, in particolare, quelle relative alla sciagura di Lampedusa.

L’autore di Gomorra punta il dito contro la criminalizzazione delle Ong e contro l’incapacità, da parte dei vari governi sia italiani che europei, di risolvere i motivi che causano le emigrazioni dall’Africa.

Saviano affida il suo pensiero sul naufragio di Lampedusa ai social: è qui che, nelle scorse ore, ha esposto il suo punto di vista sulla tragedia di ieri.

Hanno bandito le Ong – scrive Saviano – eppure si continua a morire, come dimostra il naufragio a poche miglia da Lampedusa: su 50 naufraghi, solo 22 sono stati tratti in salvo”.

Anzi – continua poi lo scrittore – nel Mediterraneo si muore di più, proprio perché hanno bandito le Ong. Si morirà sempre nel Mediterraneo, fino a quando ci saranno ragioni per partire, e su quelle nessuno ha idea di come agire, non solo: petrolio e armi ci legano le mani”. Dunque, secondo Saviano è la mancanza delle navi delle organizzazioni non governative a causare le peggiori tragedie relative all’immigrazione: senza Ong, è il ragionamento dello scrittore, nessun governo vuole farsi carico di mettere la gente in salvo.

Anche perché, sempre secondo Saviano, occorre ammettere la sconfitta delle stesse organizzazioni nella guerra intentata contro di loro. Questa volta non si scorgono, a differenza di altre uscite, riferimenti solo anti Salvini, chiamato “ministro della malavita” quando il leader della Lega siede al Viminale.

In realtà questa volta lo scrittore campano sembra puntare il dito contro lo stesso governo trainato del Pd in carica nel 2017: parte da lì l’analisi dell’autore di Gomorra. “Era il 2017 – si legge infatti nel post di Saviano – era appena partita la "guerra" alle Ong, una guerra orchestrata solo per racimolare voti, una guerra combattuta e vinta (dobbiamo prenderne atto) comunicando con crudeltà e diffondendo fake news. E dopo migliaia di morti senza volto né nome, siamo sempre qui, al punto di partenza”.

Sempre al 2017 e dunque al governo Gentiloni è l’altro riferimento contenuto nel suo post: “Hanno bandito le Ong chiamandole scafisti, trafficanti di uomini, ma poi a trattare con gli scafisti, con Bija, il noto trafficante di uomini libico ("uno dei più brutali aggressori di migranti, secondo l'Onu)", abbiamo visto solo persone che agivano in nome e rappresentanza del governo italiano”.

Un post, quello dell’autore di Gomorra, in linea con il suo pensiero e la sua retorica molto vicina alle Ong.

L’interpretazione da lui data sul naufragio di Lampedusa del resto, appare vicina a quella di molti esponenti delle organizzazioni non governative, molte delle quali sottolineano, come Open Arms, che con loro presenza avrebbero potuto salvare i migranti coinvolti poi nel naufragio.

In poche parole, anche Saviano dopo la tragedia di Lampedusa torna a tuonare contro i vari governi ed a favore di una maggiore attività delle Ong.

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