Continua a far discutere l'imbarazzante caso di Virginia Raggi, beneficiaria di una polizza vita da 30mila euro stipulata dal funzionario del Comune di Roma, Salvatore Romeo, sei mesi prima del voto e della successiva sua nomina a dirigente (capo della segreteria). Ai magistrati che l'hanno interrogata per otto ore la Raggi ha detto di non saperne nulla. Ma l'imbarazzo è evidente in Campidoglio. E non solo. Molti hanno ironizzato, affibbiando subito un'etichetta alla cicenda: l'hanno chiamata "polizza a sua insaputa", o meglio, "Raggi assicurata a sua insaputa". Il chiaro riferimento è all'ex ministro Claudio Scajola, coinvolto alcuni anni fa in uno scandalo per un appartamento vista Colosseo.
Oggi Scajola si leva i sassolini dalle scarpe. E prende subito le distanze. "Alcune testate giornalistiche - si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’ex ministro - suggeriscono accostamenti tra l’onorevole Scajola e il sindaco di Roma, Virginia Raggi. È bene ricordare i fatti, a beneficio di una certa superficialità e memoria corta generalizzata. L’allora ministro Scajola si dimise senza aver avuto neppure un avviso di garanzia e l’inchiesta della procura di Perugia si concluse senza coinvolgerlo mai.
Un anno dopo curiosamente la procura di Roma aprì un nuovo fascicolo che diede avvio a un processo conclusosi il 27 gennaio 2014. Le parole con cui il ministro Scajola chiarì la sua estraneità alle accuse rivoltegli hanno trovato conferma in quel processo che ha visto il suo pieno proscioglimento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.