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Schiaffo alla Cina sui diritti umani: l'Europa premia il dissidente uiguro

Il premio Sacharov va all'economista Ilham Tohti condannato all'ergastolo da Pechino. «Una voce moderata e conciliante»

Schiaffo alla Cina sui diritti umani: l'Europa premia il dissidente uiguro

Se i governi dei Paesi dell'Ue sono sempre più cauti nel provocare l'irritazione del colosso cinese lamentando il mancato rispetto dei diritti civili lo stesso non si può dire ed è un bene - del Parlamento europeo. Che ieri ha deciso di dare un vero schiaffo sul viso del presidente Xi Jinping attribuendo il premio Sacharov 2019 al leader carismatico della minoranza uigura, Ilham Tohti, che da cinque anni sconta l'ergastolo in una prigione cinese dopo essere stato condannato per separatismo. Il premio Sacharov, che è dotato di un assegno di 50mila euro ed è intitolato alla memoria del celebre dissidente sovietico Premio Nobel per la pace nel 1975, viene assegnato ogni anno a una figura significativa della lotta per il rispetto dei diritti umani nel mondo. Già l'anno scorso era stata fatta, con il regista ucraino Oleh Sentsov, oppositore dell'annessione della Crimea alla Russia, una scelta sgradita a un regime autocratico come quello di Mosca. Ora, con Tohti che è stato proposto dai liberali e preferito dagli eurodeputati ad altri candidati tra cui tre personalità brasiliane impegnate nella difesa delle minoranze e dell'ambiente viene premiata una figura che Pechino aveva deciso cinque anni fa di colpire nonostante si fosse resa protagonista di sforzi per avvicinare la comunità musulmana degli uiguri a quella cinese Han.

Tohti, che è stato professore di economia presso un ateneo di Pechino, rappresenta la minoranza islamica che abita il Turkestan orientale o Xinjiang, la vasta regione semidesertica all'estremo ovest della Cina. Il regime comunista cinese attua da sempre nei confronti di queste popolazioni una politica intollerante e repressiva: si calcola che siano decine di migliaia gli uiguri rinchiusi nei famigerati campi di rieducazione. Questa durezza ha causato lo svilupparsi di movimenti indipendentisti islamici che hanno commesso attentati anche gravi in alcune città cinesi e Tohti è stato accusato, nel tentativo di accomunare ai terroristi chi si batte con mezzi pacifici per la libertà del suo popolo, di propaganda presso i suoi studenti a favore del gruppo radicale Movimento Islamico del Turkestan orientale.

Nell'annunciare l'assegnazione del Premio Sacharov a Ilham Tohti, il presidente dell'Europarlamento David Sassoli ha definito la voce dell'esponente uiguro «moderata e conciliante» e ha chiesto la sua immediata liberazione. Così facendo, ha provocato come si diceva la forte irritazione delle autorità comuniste cinesi, che già il mese scorso, quando la candidatura di Tohti era stata annunciata, avevano accusato il Parlamento europeo di «sostegno al terrorismo». Questo avviene in un momento in cui Xi ha già altre ragioni di risentimento verso il mondo occidentale, fonte di ispirazione per quanti in Cina si oppongono al potere assoluto del partito comunista. Il regime investe risorse enormi per mantenere un capillare stato di polizia che soffochi ogni anelito democratico. Tohti è un simbolo di tale repressione, ma la grande festa per il settantesimo anniversario della fondazione della Repubblica popolare, lo scorso 1° ottobre, è stata guastata dalla rivolta di Hong Kong, e pare ormai chiaro che Xi intenda far sostituire l'inetta governatrice Carrie Lam con una figura più allineata.

Anche perché l'ultimo osso gettato ai rivoltosi, la liberazione mercoledì scorso del giovane omicida Chan Tong-kai il cui caso aveva scatenato la ribellione generale perché apriva la via delle estradizioni da Hong Kong verso la Cina, non è servito a fermare una protesta che ha ormai chiaramente obiettivi politici anticinesi e anticomunisti.

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