Hanno sperato, pregato, cercato senza sosta quel figlio, che ieri mattina li faceva sorridere, mentre saltellava e giocava avanti e indietro tra casa e il giardino. Ma alla fine si sono dovuti arrendere davanti all'evidenza e sono piombati nel peggiore degli incubi. Si è spenta poco dopo le 14.20 di ieri la speranza di una coppia di immigrati ivoriani, che hanno riabbracciato Kelli, il loro bambino di tre anni, solo da morto.
Una tragedia senza fine quella che si è consumata a Bassano del Grappa. Il piccolo è stato trovato annegato all'interno della roggia Vica, a Rosà, dopo ore di ricerche, andate avanti per tutta la mattina.
Fino alle 11.30 Kelli stava giocando, mentre la mamma e il papà si trovavano all'interno di un fabbricato di via Prosdocimo. A un certo punto i familiari non lo hanno più sentito. Tutto silenzio, nessuna vocina o risata. Allora si sono resi conto che il figlio era sparito. Hanno provato a vedere se fosse nelle vicinanze, ma non lo hanno trovato da nessuna parte.
A quel punto hanno dato l'allarme a polizia locale, carabinieri e polizia di stato, che hanno chiesto l'intervento di un elicottero da Venezia, per setacciare la zona dall'alto. A terrorizzare i genitori, la vicinanza tra l'area in cui era scomparso ed un canale, in cui non ci sono recinzioni o parapetti e la corrente. La pioggia caduta in questi giorni, poi, ha peggiorato la situazione, ingrossando il corso d'acqua, che scorre parallelamente al fiume Brenta.
Temendo il peggio le forze dell'ordine hanno chiamato anche i sommozzatori e, nel tentativo di favorire la ricerca del bambino, i tecnici della centrale elettrica, che è alimentata dallo stesso corso d'acqua, sono intervenuti per abbassarne il livello.
Ma la speranza di ritrovare vivo il piccolo si è assottigliata con il passare delle ore. Il corpicino senza vita è stato notato poco dopo l'ora di pranzo nelle acque del canale da due operatori del Consorzio di Bonifica del Brenta, a circa 5 chilometri dalla zona in cui era sparito. La corrente fortissima lo aveva trascinato lì.
I vigili del fuoco, a quel punto, non hanno potuto fare più niente, se non recuperare il cadavere e il medico legale ha constatato il decesso. Indescrivibile la disperazione della coppia, che era migrata della Costa d'Avorio e da qualche tempo viveva in Italia.
Il piccolo, invece, era nato in Algeria durante la fuga dei genitori dal loro paese e sembra soffrisse di una forma di autismo.
Aveva un altro fratello più piccolo, che abitava con lui e i genitori in un alloggio all'interno di Casa Colori, una residenza che i volontari di Bassano del Grappa avevano sistemato proprio per accogliere i migranti.Ora i due genitori dovranno decidere i funerali, assistiti da un mediatore culturale e da uno psicologo dell'Ulss, che cercheranno di aiutarli a superare un dolore insuperabile.
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