Scontro tra Di Maio e Salvini, nuovo round

Il grillino: "Attaccherebbe i suoi per uno slogan". Ma l’obiettivo vero è Conte

Scontro tra Di Maio e Salvini, nuovo round

Matteo Salvini? «Arriverebbe anche ad attaccare i suoi ministri della Lega pur di ottenere uno slogan elettorale», dice Luigi Di Maio da Somma Vesuviana, provincia di Napoli, dove si trova in visita ad alcune aziende. Va in scena, dunque, un altro round dello scontro verbale tra il leader della Lega e il ministro degli Esteri. Gli strascichi della visita, poi annullata, di Salvini a Mosca terremotano ancora il dibattito politico italiano. E Di Maio sul tema sceglie di abbandonare la postura istituzionale e compassata per provocare il capo del Carroccio.

Così le stilettate a Salvini sono un modo per rappresentare un ex ministro dell'Interno isolato e assediato nella sua posizione di dialogo con la Russia. Ma il ministro si rivolge anche al competitor interno Conte, che pure sta cercando di smarcarsi dal premier Mario Draghi sulla guerra in Ucraina. Picchiando duro, l'ex capo politico, vuole portare a galla le ambiguità del Conte pacifista, tacciato dai governisti del M5s di brigare con il segretario della Lega per andare a urne anticipate.

«Dobbiamo lavorare tutti quanti per la pace ed evitare di strumentalizzare, soprattutto in un momento così complicato a livello internazionale», insiste Di Maio. Quindi lancia l'allarme sul rischio di prestare il fianco a speculazioni russe: «Se ci dividiamo sulla guerra permettiamo ai nostri nemici di speculare sulla nostra postura internazionale». Il segretario del Pd Enrico Letta ricalca lo stesso concetto: «L'iniziativa improvvida, totalmente sbalestrata, di Salvini ha rappresentato un punto di grandissima debolezza perché racconta di un'Italia non credibile, divisa, e credo che questo sia quello che vuole sentirsi dire Putin». Mentre il presidente del Copasir Adolfo Urso conferma di aver chiesto una «nota informativa sul ruolo dell'avvocato Capuano e sui suoi eventuali rapporti di consulenza con alcune ambasciate estere in Italia», Salvini tira dritto. Il leader leghista si mostra tranquillo rispetto alle polemiche sulla mancata trasferta a Mosca e sul ruolo dell'ex deputato e suo consigliere diplomatico Antonio Capuano. I rapporti tra la Lega e il governo russo saranno dibattuti anche alla plenaria del Parlamento Europeo del 23 giugno. Su richiesta dei Socialisti e Democratici, gruppo di cui fa parte il Pd, saranno trattate le relazioni tra la Russia e i partiti della destra europea, tra cui il Carroccio. «I rapporti tra Matteo Salvini e la Russia sono sempre stati pericolosi ed inquietanti, ma lo sono ancora di più adesso con una guerra in corso», spiegano gli eurodeputati dem Simona Bonafé e Pierfrancesco Majorino.

«Il cessate il fuoco va chiesto ai russi e quindi coi russi io sto continuando a dialogare», rivendica Salvini durante un incontro elettorale a Lignano Sabbiadoro. E in una lettera ai quotidiani Il Piccolo e Il Messaggero Veneto conferma lo stop al viaggio a Mosca: «Preso atto delle reazioni scomposte dei colleghi di governo, mi sono confrontato con i vertici della Lega e abbiamo convenuto di imboccare altre strade».

Salvini ribadisce la sua posizione: «Bisogna fermare questa guerra e bisogna smetterla di inviare armi perché la pace adesso è urgente per salvare vite in Ucraina ma anche per salvare posti di lavoro e famiglie in Italia». Poi l'ultimo affondo da Gorizia: «Se aspettiamo la pace di Letta e di Di Maio non vorrei arrivare a Natale con un milione di posti di lavoro saltati per aria».

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