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Scuola, trovato l'accordo. Ma slitta il concorso per i docenti precari

La tensione nella maggioranza è alle stelle. Conte convoca un vertice per discutere del concorso per 32mila docenti

Scuola, trovato l'accordo. Ma slitta il concorso per i docenti precari

Se la mozione di sfiducia al ministro Alfonso Bonafede si può dirsi (quasi) acqua passata e la recente approvazione della maxi sanatoria di Teresa Bellanova è stata più o meno digerita da tutta la maggioranza, a far tremare il governo è Lucia Azzolina. Nell’esecutivo, infatti, è esplosa la mina sul concorso straordinario per i docenti. Perché se da un lato ci sono i 5 Stelle che hanno sempre chiesto un concorso per i precari (stiamo parlando di 32mila docenti) per titoli ed esami con un test da effettuare durante la procedura di concorso. Dall'altro ci sono Pd e Leu che vogliono che il concorso per i contratti a tempo inderminato venga rinviato alla fine dell'anno scolastico, nel 2021, per evitare il rischio contagi. La richiesta, quindi, è che intanto si proceda ad avviare il nuovo anno utilizzando gli insegnanti precari e i contratti a tempo determinato. In mezzo c'è Italia Viva che preme per la riapertura delle scuole e vuole il concorso. Conte, quindi, ha dovuto trovare una via di mezzo che possa accontentare tutti. La soluzione? Salta il quiz a crocette del concorso straordinario e a settembre si assumeranno (a tempo) i 32mila precari previsti dalle graduatorie. La prova scritta, quindi, si farà più avanti, durante l'anno.

Ma facciamo un passo indietro, per capire meglio come il governo sia spaccato anche su questo tema. Dopo un vertice (inconcludente) di soli due giorni fa, questa sera Giuseppe Conte ne ha convocato un altro con la maggioranza alle 23. Al tavolo ci sono il premier e la ministra dell'Istruzione, oltre a chi, tra i partiti di governo, segue il dossier.

Prima dell'inizio del vertice, tutto era in alto mare. "Il M5S ha provato a distorcere la nostra posizione. Il Pd non è a favore di una sanatoria, chiediamo semplicemente a tutti senso di responsabilità, a partire dalla ministra Azzolina. L'obiettivo primario è garantire un ordinato avvio dell'anno scolastico. Per questo non serve un concorso con prove a crocette da fare ad agosto, ma basta ricorrere al patrimonio del precariato. Il concorso possiamo farlo a conferma alla fine del prossimo anno scolastico", diceva il dem Andrea Marcucci.

Ma i grillini non stanno col cerino in mano e passano al contrattacco. "Il capogruppo del Pd al Senato dichiara di essere contrario alle sanatorie, salvo poi dire 'no' al concorso in estate prospettandone il differimento alla fine dell'anno scolastico - replicava la capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione, Bianca Laura Granato -. Noi restiamo dell'idea che sia possibile svolgere le prove concorsuali in estate e che ogni eventuale differimento della prova debba discendere esclusivamente da necessità di sicurezza e comunque senza intaccare in alcun modo il principio meritocratico che è la base di ogni forma di concorso".

In questi botta e risposta, si inserivano anche i renziani che insistono sulla riapertura. "La scuola va riaperta. Siamo al fianco delle famiglie scese in piazza per reclamare l'apertura delle scuole e per avere certezze sugli esami di Stato. Certo dobbiamo risolvere il tema delle assunzioni di insegnanti competenti ed Italia Viva è per il concorso. Ma non possiamo ingessare la discussione solo su questo tema - scandisce Daniela Sbrollini -. La priorità è la riapertura delle scuole".

Intesa trovata nella notte

Dopo ore di mediazione, proposte e discussioni, Conte ha messo d'accordo tutti. Stando a quanto apprende l'Adnkronos, infatti, il nodo sui concorsi dei docenti si sarebbe risolto con una mediazione che prevede a "settembre assunzioni a tempo determinato da graduatorie provinciali, contestualmente concorso con prova scritta selettiva e non più a crocette". "La mediazione appare buona. Da parte del Pd trapela una moderata soddisfazione per la proposta fatta dal presidente Giuseppe Conte", dicono fonti parlamentari dem in merito all'accordo nella maggioranza sul dl Scuola e in particolare sul nodo concorsi. "Si tiene conto delle osservazioni emerse in queste settimane. Sarà modificato il bando e saltano le crocette, che verranno sostituite da una prova scritta comunque da tenersi in tempi ragionevoli", continuano le fonti.

Per ora, quindi niente, quiz ad agosto. Per il reclutamento degli insegnanti ci sarà un concorso con prova scritta, ma più avanti nel tempo. Il testo della mediazione arriverà sul tavolo dei capigruppo di maggioranza domani, ma l'intesa arrivata nella video conferenza tenutasi alla presenza del premier e del ministro Azzolina dovrebbe evitare spaccature nella Commissione Istruzione di palazzo Madama. La prova selettiva, quindi, si terrà ma per settembre le assunzioni partiranno attraverso una graduatoria per titoli. Per Pd e Leu si tratta di un buon passo avanti.

La soddisfazione di Conte

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del vertice sulla scuola si dice soddisfatto. A quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, infatti, la proposta del premier sul concorso straordinario per i docenti è stata accolta dalla maggioranza. Dunque resta la prova selettiva in entrata per l'assunzione di 32mila insegnanti ma si terrà dopo l'estate e sarà in forma scritta, con consegna di un elaborato, senza il quiz a risposta chiusa. Una soluzione - viene fatto osservare dalle stesse fonti - che permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia.

Le parole della Azzolina

"Bene la soluzione sul concorso straordinario per la scuola". Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina che si definisce, dunque, "soddisfatta" al termine del vertice sulla scuola alla presenza del premier Conte e dei capigruppo della maggioranza. "Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito. La proposta del Presidente del Consiglio va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti", ha spiegato.

"Viene accolta - osserva Azzolina - la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette che erano stati previsti nel decreto scuola votato a dicembre in Parlamento. Questa prova sarà sostituita con uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica". "Ora occorre - prosegue - lavorare rapidamente, insieme al Parlamento, per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola, dimostrando che la maggioranza ha a cuore la qualità del sistema di istruzione e, di conseguenza gli studenti, che ne sono i principali protagonisti". "Stiamo rispondendo anche ad una precisa richiesta delle famiglie che vogliono, a ragione, certezze sulla qualità del nostro sistema di istruzione e sul suo futuro. Le scelte che facciamo oggi avranno infatti ripercussioni nei prossimi anni - sottolinea il ministro -. Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare. Sono numeri importanti e dobbiamo fare presto. La scuola ha bisogno di stabilità e programmazione. In passato tutto questo è mancato.

Possiamo davvero voltare pagina. E farlo nell'interesse dei nostri ragazzi"

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